Credits: X-ray: NASA/CXC/SAO & ESA; Infared: NASA/JPL-Caltech/B. Williams (NCSU).

Dalla combinazione di più immagini e dai dati provenienti da quattro telescopi spaziali diversi si è ottenuta qusta immagine in più lunghezze d’onda di quello che rimane del più antico esempio documentato di supernova, chiamata RCW 86, e che è rimasta visibile ad occhio nudo nel cielo per ben sei mesi. I cinesi l’osservarono nel 185 d.C. documentando un misterioso oggetto che era rimasto visibile per ben otto mesi. Le immagini in X del Chandra X Ray Observatory della NASA, dell’XMM-Newton Observatory dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sono state combinate per ottenere i colori blu e verde che si osservano. I raggi X mostrano il gas interstellare riscaldato a milioni di gradi dal passaggio dell’onda d’urto proveniente dalla supernova.

I dati infrarossidello Spitzer Space Telescope della NASA, oltre che del Wide Field Infrared Survey Explorer (WISE) sono mostrati in giallo e rosso, e rivelano la polvere che irradia a temperature di parecchie centianaia di gradi sotto lo zero, temperature alte rispetto a quelle emesse dalla polvere normale della nostra Galassia.

Studiando i dati in X e nell’infrarosso, i ricercatori sono stati in grado di determinare che la causa dell’esplosione osservata ben oltre 2 000 anni fa, era una supernova di tipo Ia, nella quale una nana bianca, una stella nella fase finale di evoluzione, stava andando oltre il suo limite di stabilità quando una stella compagna ha trasferito materiale su di essa. Inoltre, i ricercatori hanno utilizzato i dati per risolvere un altro mistero: come è stato possibile un’esplosione di così grandi proporzioni in poco tempo. Col soffiare del vento prima della sua esplosione, la nana bianca deve essere riuscita a ripulire una profonda cavità, una regione di bassa densità che circondava il sistema. L’esplosione in questa cavità ha reso possibile che l’espansione avvenisse più velocemente di quanto avrebbe potuto altrimenti.

E’ la prima volta che questo tipo di cavità viene osservata in un sistema con una nana bianca prima dell’esplosione. I ricercatori affermano che i rusultati possono avere delle implicazioni significative per le teorie di sistemi binari di nane bianche e per supernove di tipo Ia.

RCW 86 è ad una distanza di circa 8 000 anni luce dalla Terra. Si stima che il suo diametro si di 85 anni luce e che occupi una regione in cielo nella regione meridionale del Circinus che è più grande della Luna piena.

Credits: X-ray: NASA/CXC/SAO & ESA; Infared: NASA/JPL-Caltech/B. Williams (NCSU).
Fonte Chandra X Ray Observatory: http://www.nasa.gov/mission_pages/chandra/multimedia/oldest_supernova.html

Sabrina

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