Mese: Luglio 2012 Page 1 of 2
Il leone di montagna, grazie al cielo, non è esoso… |
OS X e – per altre ragioni e ambiti – Ubuntu, continuano ad essere i miei sistemi operativi preferiti.
Sapevatelo 🙂
Tutto può esserci amico, anche il buio… |
Cristo è disceso tra gli uomini perchè noi trovassimo il coraggio di discendere nella nostra realtà psichica: solo così possiamo salire a Dio. (Anselm Grün)
Se vogliamo andare in alto non dobbiamo aver paura di scendere in noi stessi, e non turbarci di quanto vi possiamo trovare. Bisogna acquistare in profondità e non vivere solo in senso orizzontale.
There’s no control over me
I have my fears
But they do not have me
Una seconda occhiata al sito di allunaggio dell’Apollo 11 ripresa dalla Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC). Crediti: NASA/GSFC/Arizona State University.
Un mese dopo la prima immagine del sito di allunaggio dell’Apollo 11 fu acquisita dal Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC), camera a bordo della sonda Lunar Recoinnaissance Orbiter (LRO), tale sonda passò nuovamente sopra il sito e fornì una nuova visione del sito più famoso di atterraggio su un altro mondo. Il Sole si trovava a 28° alto nel cielo, sopra l’orizzonte, creando in questo modo delle ombre più piccole con delle differenze di luminosità che si possono osservare sulla sua superficie del nostro satellite. La percezione del sito di allunaggio e le riprese sono notevolmente diverse.
Immagine riprese dalla camera NAC a bordo di LRO e mostra la Base della Tranquillità. Crediti: NASA/GSFC/Arizona State University.
Il percorso dell’astronauta Armstrong verso la camera TV è ben visibile ed è possibile vedere anche, indicato con la freccia, la camera TV stessa. Si può identificare, inoltre, due parti dell’Early Apollo Science Experiments Package (EASEP), il Lunar Ranging Retro Reflector (LRRR) ed il Passive Seismic Experiment (PSE). Le tracce di Neil Armstrong verso il Cratere Little West di 33 metri di dametro si possono discernere e sono indicate con la freccia (unlabeled arrow). La sua breve gita al cratere fornì ai ricercatori a terra la prima vista dell’interno di un cratere lunare.
Il PSE dell’Apollo 11 in primo piano con LRRR proprio davanti ad esso e la camera TV nell’orizzonte dietro la bandiera americana. Crediti: NASA Photo AS11-40-5948.
Fonte LRO: Apollo: second look – http://lroc.sese.asu.edu/news/index.php?/archives/101-Apollo-11-Second-look.html
Sabrina
Il rover Curiosity in una rappresentazione artistica, al lavoro su Marte. Crediti JPL/NASA/Mars Science Laboratory Team.
In una conferenza stampa del 16 luglio 2012 la NASA ha discusso del landing su Marte del Mars Science Laboratory con il Rover Curiosity a bordo che avrà luogo in meno di tre settimane, lunedì 6 agosto 2012 alle ore 1.31 EDT, ossia domenica 5 agosto alle ore 10.31 PDT.
La NASA ha descritto la missione come una missione difficile mai tentata prima con un sistema di atterraggio rivoluzionario. Mentre tutti si augurano che la missione avrà successo, non vi è in realtà alcuna garanzia che il rover atterrerà su Marte in modo sicuro.
Per chi volesse sperimentare le sfide di sbarco sul Marte, la NASA ha presentato un nuovo gioco in partnership con Microsoft. Progettato la Xbox, gli utenti possono provare le loro abilità nel far atterrare il rover. Chiamato Landing Mars Rover, il gioco ha bisogno l’accessorio Kinect per funzionare.
Ciò che potrebbe creare un problema è il blocco della ruota di reazione sulla osnda Mars Odyssey che si trova in orbita attorno al pianeta, che sarà usata come una trasmissione per il rover. Ruote di reazione vengono utilizate dai veicoli spaziali per la stabilizzazione e per regolare l’altitudine delle sonde. La NASA non è ancora sicura se Odyssey sarà in grado di trovarsi nella giusta posizione per trasmettere i dati come è stato previsto quando il rover tenterà l’atterraggio. Gli ingegneri stanno attualmente valutando se Odyssey sarà nella giusta posizione per fornire una copertura completa della trasmissione durante lo sbarco.
La NASA ha inoltre discusso il sito di atterraggio che offre una diversa gamma di caratteristiche interessanti da esplorare.
Cratere Gale, sitodi atterraggio di Curiosity. Crediti NASA/JPL.
Diversità geologiche del sito di atterraggio di Curiosity
L’area dove il rover Curiosity della NASA atterrerà il 5 agosto PDT (6 agosto EDT) ha una diversità geologica che i ricercatori sono desiderosi di indagare, come mostrato in questa mappa a falsi colori basata sui dati del Mars Odyssey Orbiter. L’immagine è stata ricavata dal Thermal Emission Imaging System di Odyssey. Vengono messi assieme i dati topografici con i dati di inerzia termica (thermal inertia data) che registrano la capacità della superficie di trattenere calore.
L’ovale giallo di forma ellittica indica il sito di atterraggio di Curiosity.
L’ellisse mostra la zona di atterraggio di Curiosity. Crediti NASA/JPL.
Un conoide alluvionale è visibile intorno al cratere verso nord ovest della zona di atterraggio di Curiosity. Una serie di linee ondulate che viaggiano a sud est del cratere indica del materiale simile che si muove lungo un pendio. Il materiale, che appare di colore verde bluastro in questa immagine, costituisce una sorta di ventaglio.
Un’area in rosso indica un materiale di superficie che è molto più cementificato che non le rocce che vi si trovano attorno e probabilmente ha una concentrazione maggiore di minerali. Un’interpretazione interessante per queste strutture è che l’acqua possa essere stata presente lì in una qualche epoca passata.
E’ previsto che Curiosity atterri entro il grande Cratere Gale. Il bordo di un piccolo cratere (circa un chilometro di diametro) all’interno del cratere è visibile nella parte inferiore a destra dell’immagine.
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA gestisce il Mars Odyssey Mission dal 2009 per il Science Mission Directorate della NASA, a Washington D.C. Il Thermal Emission Imaging System (THEMIS) è stato sviluppato dall’Arizona State University, Tempe, in collaborazione con Raytheon Santa Barbara Remote Sensing. Lo studio di THEMIS è guidata dal Dott. Philip Christensen dell’Arizona State University. La Lockheed Martin Astronautics di Denver è il primo contractor per il Progetto Odyssey; Le operazioni della missione sono condotte tra la Lockheed Martin e il JPL, una divisione del California Institute of Technology a Pasadena.
Fonte NASA – Curiosity Rover on Track for Early August Landing – http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/news/msl20120626.html
Space Ref – Three Weeks Before Curiosity Rover Lands on Mars: http://spaceref.com/mars/three-weeks-before-curiosity-rover-lands-on-mars.html
Space.com: http://www.space.com/16612-mars-rover-curiosity-landing-delay-odyssey.html
Sabrina
La migliore immagine ottenuta dalla Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC) del sito di atterraggio dell’Apollo 11. I resti dei primi storici passi degli astronauti Armstrong e Aldrin sulla superficie della Luna sono visibili come percorsi scuri intorno al Lunar Module (LM, Modulo Lunare), al Lunar Ranging RetroReflector (LRRR) e al al Passive Seismic Experiment Package (PSEP), strumentazione utile per effettuare rilevazioni sismiche sul suolo lunare oltre ai percorsi per e da al Cratere Little West. Crediti: LROC M175124932R [NASA/GSFC/Arizona State University].
Questa immagine del sito di allunaggio dell’Apollo 11 è stata ottenuta da una altezza di soli 24 chilometri e fornisce la migliore ripresa di LRO della prima avventura dell’umanità su un altro mondo. Quando Neil Armstrong lasciò le sue prime impronte sul suolo lunare osservò il suolo. “Sì, la superficie è sottile e polverosa” (“Yes, the surface is fine and powdery.”) Fissando l’orizzonte piatto, si soffermò ad ammirarme il paesaggio, vista meravigliosa, disse. (“Isn’t that something! Magnificent sight out here.”).
Dopo aver raccolto un numero consistente di campioni di rocce, Neil Armstrong si guardò intorno e notò che il paesaggio “ha una bellezza desolante tutta sua, è molto più del grande deserto degli Stati Uniti. E’ diverso, ma è davvero grazioso qui fuori”. Qualche minuto più tardi Buzz Aldrid discese la scaletta e raggiunse Neil Armostrong.
Si possono osservare ciò che rimane dei loro primi passi come regioni scure intorno al Lunar Module (LM, Modulo Lunare) e nelle tracce scure che portano alla strumentazione scientifica che gli astronauti avevano sistemato poco lontano. Il Passive Seismic Experiment Package (PSEP) fornì i primi dati della sismicità della Luna, inviando a terra i dati tre settimane più tardi dopo che gli astronauti lo avevano sistemato e il Laser Ranging RetroReflector (LRRR) ha permesso di raccogliere precise misurazioni di posizione.
Un’immagine panaramica del Cratere Little West e il Modulo Lunare ad una certa distanza, fotografati da Neil Armstrong. Crediti: NASA.
Un’altra traccia porta verso il Cratere Little West a circa 50 metri ad est del Modulo Lunare. Questa fu un’escursione non programmata verso la fine delle due ore e mezza di passeggiata che gli astronauti trascorsero sulla superficie del nostro satellite. Armstrong diede pure un’occhiata all’interno del cratero e si trattò del posto più lontano visitato dai due astronauti dal sito di atterraggio. In confronto con le Missioni Apollo 12 e 14, dove si ebbe un maggior tempo di permanenza sul suolo lunare e con le Missioni Apollo 15, 16, e 17, che ebbero il beneficio del Lunar Roving Vehicle, veicolo che permise di spostarsi più facilmente e velocemente sulla superficie, l’attività sul suolo lunare di Armstrong e Aldrin fu abbastanza limitata. Le loro tracce coprono un’are più piccola di un quartiere cittadino!
Fonte LRO: A Stark Beauty All Its Own – http://lroc.sese.asu.edu/news/index.php?archives/531-A-Stark-Beauty-All-Its-Own.html
Sabrina
Il 25 maggio 1961 il presidente americano John F. Kennedy annunciò l’obiettivo di inviare degli astronauti sulla Luna prima della fine del decennio.
Otto anni più tardi, alle 9:32 EDT del 16 luglio 1969, quel sogno divenne realtà mentre i bracci oscillanti vnnero allontanati e un pennacchio di fiamme segnò il decollo dell’Apollo 11 che portava verso il nostro satelliti gli astronauti Neil A. Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldrin dal Kennedy Space Center Launch Complex 39A.
La prima delle sei missioni lunari che andarono a buon fine fu l’Apollo 11: con questa misisone per la prima volta l’uomo mise piede su un’altra superficie planetaria.
Questa immagine mostra l’equipaggio dell’Apollo 11 già vestiti e pronti per il test dimostrativo del conto alla rovescia (Countdown Demonstration Test).
Crediti immagine: NASA.
Fonte NASA Gallery: http://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_1134.html
Eagle si prepara al landing
Il Lunar Module Eagle, il Modulo Lunare Eagle dell’Apollo 11, nella configurazione di atterraggio fu fotografato in orbita lunare dall’astronauta Collins a bordo del Comand and Service Module Columbia. A bordo di Eagle vi erano il Comandante Armstrong e il pilota Aldrin. Le sporgenze simili a lunghe aste sotto i due piedi di appoggio, per così dire dell’Eagle, sono le sonde di rilevamento della superficie lunare. A contatto con la superficie lunare le sonde inviarono un segnale all’equipaggio per arrestare il motore di discesa.
Crediti immagine: NASA.
Fonte NASA Gallery: http://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_1161.html
Altre informazioni su: NASA Apollo – http://www.nasa.gov/mission_pages/apollo/index.html
Sabrina