Marie CurieMarie Curie.

Ricorrono quest’anno i 110 anni dal conferimento del Premio Nobel per Fisica 1903 a Marie Curie(Varsavia 1867 – Savoy, Francia 1934). Prima donna e unica scienziata a vincere due Premi Nobel (in Fisica nel 1903 e in Chimica nel 1911). Fu eguagliata in seguito dal chimico Linus Pauling con un Premio Nobel in Chimica e uno per la Pace, successivamente da John Bardeen con due Premi Nobel in Fisica e da Frederick Sanger con due Premi Nobel in Chimica.

Si racconta che quaranta rubli al mese (pari a tre franchi al giorno) erano i soldi che la giovane Marie Curie doveva farsi bastare a Parigi, in parte messi da parte quando lavorava come istruttrice in Polonia e in parte come risultato dei sacrifici del padre che puntualmente glieli mandava. Doveva pagarsi le tasse universitarie, la camera in cui alloggiava, i pasti e il vestiario. Organizzò un’esistenza spartana dove non dava importanza alla fame e al freddo. A 26 anni Marie aveva conseguito due lauree, una in fisica e una in matematica e era totalmente dedita allo studio e alla ricerca, quando incontrò Pierre Curie per la prima volta. Fu il 1894, in un laboratorio di fisica. Pierre Curie considerò Madamoiselle Sklodowska una donna straordinaria, attratto com’era dalla sua grazia e dalla sua semplicità, ma soprattutto dal suo coraggio e dalla sua completa dedizione al lavoro di ricerca. Passarono pochi mesi e Pierre chiese a Marie di sposarlo. Non fu accolta subito la sua proposta di matrimonio: ben dieci mesi Pierre dovette aspettare prima di diventare suo marito.

Ma la loro storia non fu solo una bella storia d’amore ma anche di collaborazione e di ricerche che cambiarono completamente la storia della Fisica e della Chimica.

Marie non fu solo determinata a ottenere il suo Dottorato di ricerca ma che anche il suo Pierre ne avesse uno. Nonostante il marito avesse compiuto importanti ricerche scientifiche in più di un campo negli quindici anni precedenti, non era ancora riuscito a conseguire completamente questo ambito risultato. In Francia, a differenza degli Stati Uniti e del Regno Unito, il conseguimento di un dottorato richiedeva molto più tempo. Marie insistette affinchè Pierre completasse il suo lavoro nello studio del magnetismo. Nel marzo 1895 ricevette l’ambito titolo di PhD in Fisica e divenne Professore presso la Municipal School di Parigi.

Nel luglio dello stesso anno i due si sposarono con una semplice cerimonia civile. Nessuno dei due voleva una cerimonia religiosa. Marie aveva perso la mamma, che era molto devota alla Chiesa di Roma, quando lei aveva solo undici anni; Pierre era figlio di protestanti non praticanti. Non ci fu nessun scambio di anelli. Invece di un vestito da sposa, Marie indossò un completo color blu scuro che per gli anni successivi le fu utile quando lavorava nel suo laboratorio.

Il primo loro laboratorio era un piccolo locale di vetro che faceva parte della scuola di Fisica dove Pierre lavorava. Era una sorta di magazzino in cui mancava l’elettricità, dove non vi era un adeguato riciclo dell’aria e che lo faceva diventre saturo di fumo e umidità, fumo e umidità che andavano a danneggiare gli strumenti di lavoro con cui i coniugi Curie lavoravano.

Marie Curie laboratorioMarie Curie nel suo laboratorio.

Nessuno di noi due immaginava, all’inizio di questo lavoro, che stavamo per intraprendere un cammino completamente nuovo nella scienza che avremo seguito nel nostro futuro“.  Marie Curie 

In questo video si racconta in modo straordinario le scoperte di Marie e Pierre Curie tratto da Libera Scienza.

http://www.youtube.com/watch?v=KTgHh8nwKIg

Il Premio Nobel per la Fisica 1903 venne dato metà ad Antoine Henri Becquerel e metà a Pierre Curiee e Marie Sklodowska Curie: ad Antoine Henri Becquerel “in riconoscimento dei suoi straordinari servizi resi con la scoperta della radioattività naturale” e metà alla coppia Curie “come riconoscimento dei loro strardinari servizi resi con le loro ricerche congiunte sui fenomeni della radiazione scoperti dal Professor Henri Becquerel”.

Il secondo Premio Nobel, questa volta per la Chimica, arrivò nel 1911, quando Pierre Curie era già tragicamente morto sotto le ruote di una carrozza mentre percorreva Rue Dolphine per raggiungere l’Accademia, il 15 aprile 1906. Con questo Premio Nobel le venivano riconosciuti la scoperta del ‘Polonio (in ricordo della sua patria, la Polonia) e il radio, che derivava dal latino Radius (raggio) « in riconoscimento dei suoi servizi all’avanzamento della chimica tramite la scoperta del radio e del polonio, dall’isolamento del radio e dallo studio della natura e dei componenti di questo notevole elemento ».

Problemi di natura medica iniziarono ad affliggere la scienziata intorno al 1920, quando la sua vista iniziò ad annebbiarsi. Cataratta, le fu diagnosticato. Oggi sappiamo bene che l’esposizione alle radiazioni possono produrre questa malattia. La sua vista iniziò ad indebolirsi così tanto che dovette scrivere le sue note a grandi caratteri e grazie all’aiuto delle due figlie. Solo dopo quattro operazioni le fu possibile tornare in laboratorio e guidare l’automobile.

Curie, come tutti gli altri scienziati dell’epoca, non conoscevano gli effetti sulla salute causati dall’esposizione alle radiazioni radioattive. “Forse il radio ha qualcosa a che fare con questi problemi, ma non si può affermare con certezza” scriveva Marie Curie in una lettera alla sorella Bronya nel novembre 1920.

Oggi sappiamo che la gran parte del suo lavoro riguardava la separazione chimica del radio dall’uranio, un processo lungo ed estremamente difficile, oltre che pericoloso alla salute. Come risultato, il corpo di Marie venne sottoposto a un’intensa esposizione da radiazioni di raggi gamma emessi dal radio e dai suoi prodotti di decadimento, le sue dita ricevettero un’esposizione notevole alle particelle beta e ai raggi gamma emessi dal radio, i suoi polmoni ricevettero un’esposizione legata all’inalazione del gas radioattivo prodotto dal radio e il suo scheletro (e il midollo osseo) ricevettero un’esposizione da radio che accidentalmente Marie aveva ingerito quando lavorava in laboratorio.

Oltre a queste esposizioni al radio, Marie ricevette anche una significativa esposizione ai raggi X mentre operava con un’apparecchiatura a raggi X montata su un’automobile e si spostava per trattare i feriti al fronte durante la Prima Guerra Mondiale. Per tutto il corso della sua vita adulta Marie rimase in costante stato di malessere. Spesso veniva accusata dagli altri scienziati di usare la sua condizione fisica come una tattica per non essere presente a certe conferenze o appuntamenti di una certa importanza. Questo suo malessere si manifestava in vari modi: per esempio, aveva la tendenza a strofinare le dita delle mani che erano state soggette alle radiazioni; sviluppò la cataratta e si sentiva costantemente debole e stanca.

Era mezzogiorno di venerdì 6 luglio 1934 quando Marie Curie muorì nell’ospedale di Sancellemoz nelle Alpi francesi.
Fu seppellita accanto al marito Pierre nel cimitero di Sceaux alla presenza dei suoi parenti, dei suoi amici e collaboratori che l’amavano. Il Dott. Tobe, che l’aveva in cura, scrisse che “morì per un’anemia perniciosa aplastica in rapido sviluppo” (Curie, 1937). Questa è molto simile alla diagnosi data per la prima morte certa legata alle radiazioni radio “anemia progressivamente rapida di tipo pernicioso” (Martheland 1925). E’ stato affermato che la sua morte poteva non essere correlata al radio perchè l’anemia perniciosa non è creduta essere causa dell’esposizione alle radiazioni. Il problemi è che quello a cui il suo medico si riferiva non era quello che a cui noi oggi ci riferiamo quando parliamo di  anemia perniciosa.

La figlia Eva Curie scrisse nel 1937: “I sintomi non normali, gli esami del sangue che differivano da quelli di qualsiasi altro caso di anemia perniciosa conosciuto, portavano ad accusare un solo criminale: il radio“. La figlia maggiore di Marie e sua collaboratrice, Irene Curie, morì di leucemia come la madre nel pieno dei suoi cinquant’anni.

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Le Vies de Marie Curie. Crediti: Fiami.

“Le vite di Marie Curie” è un fumetto (che si adatta bene per un pubblico adulto oltre che giovanile) che racconta la storia della Chimica con Marie Curie come protagonista nelle varie epoche storiche. Scritto dallo svizzero Fiami e pubblicato nel 2012 in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica 2012, questo fumetto è disponibile contattando l’autore Fiami all’indirizzo mail: http://www.fiami.ch  oppure mandando una email alla sottoscritta che vi metterà in contatto con l’autore, sempre molto disponibile.

E_1911_Marie-Curie_PMarie Curie davanti al Pantheon di Parigi. Crediti Fiami.

Ulteriori informazioni:

Marie Curie: http://www.aip.org/history/curie/curie.pdf

Nobelprize.org: The Noberl Prize in Physics 1903 – http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/physics/laureates/1903/

Marie Sklodowska Curie: The Woman Who Opened The Nuclear Age: http://www.21stcenturysciencetech.com/articles/wint02-03/Marie_Curie.pdf

Marie Curie – Life and Achievements – http://www.encouragement-project.ro/product_files/Marie%20Curie.pdf

Sabrina

Per il Carnevale della Fisica n. 42 ospitato su Scienza e Musica dal titolo:  “Personaggi e scoperte della Fisica moderna, da Planck e Einstein all’LHC”.

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