Ci sono onde nei mari e nei laghi di Titano? Il miglior modo per avere una risposta, ci dicono gli scienziati, è quello di aspettare il flyby odierno di Cassini, quando la sonda si verrà a trovare ad appena 970 km sopra il lago più esteso tra quelli del satellite di Saturno, chiamato ‘Mare Ligeia’.

Laghi mari e fiumi sono stati scoperti su Titano proprio dalla sonda Cassini, già dall’anno 2005. Da quella data, gli scienziati hanno iniziato a chiedersi cosa potesse mai essere trovato in queste enormi distese di idrocarburi liquidi. Addirittura, sono state già proposte missioni spaziali proprio per esplorare in dettaglio le caratteristiche di queste enigmatiche, liquide distese…

Va detto che l’interesse per tali questioni è tutt’altro che marginale, per la comprensione della natura di Titano stesso. Infatti, sappiamo che laghi, mari e fioumi di idrocarburi liquidi coprono molta parte dell’emisfero nord di questa grande luna. Oltre questo, sembra possibile che gli idrocarburi possano anche ‘piovere’ sulla superficie.

Una questione non marginale – appunto è quella con la quale abbiamo aperto l’articolo: si possono veramente formare onde? Oppure il movimento di queste masse di idrocarburi avviene secondo modalità diverse, con spostamenti più rigidi?

Titano offre un ambiente decisamente peculiare: la temperatura di superficie, intorno a -170 gradi Celsius, è decisamente troppo bassa per ospitare la vita, eppure è ricco di elementi chiave per la vita – e dunque rimane di grande interesse per gli astrobiologi.

Il flyby 91 di Cassini su Titano: cercando le onde... (Crediti: NASA/JPL-Caltech)

Il flyby 91 di Cassini su Titano: cercando le onde… (Crediti: NASA/JPL-Caltech)

Nel passaggio ravvicinato di oggi, i dati altimetrici che saranno raccolti dai radar della sonda, ci dovrebbero riuscire a far comprendere se la superficie del “mare” di Titano è spessa e densa come melassa o sottile come acqua liquida sulla Terra. In più, i dati ci indicheranno anche se vi sono stati cambiamenti nei piccoli laghi più a nord. già osservati nei precedenti flyby, chiamati T-16 e T-19: questo flyby difatti è stato accuratamente progettato per poter effettuare confronti con i precedenti.

Una indagine appassionante, l’ennesimo capitolo dell’intrigante libro sul Sistema Solare che le sonde moderne stanno scrivendo per noi, giorno per giorno…

Adattato e tradotto da UniverseToday

Loading


Scopri di più da Stardust

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.