Di tutti i notevoli ammassi stellari nelle grandi nubi galattiche che si estendono attraverso Ophiucus, e Scorpio, nessuno ha ricevuto tanta attenzione come Messier II, la ricchissima aggregazione aperta di stelle nella piccola costellazione di Scutune Sobieski. Scoperta da Kirch due secoli e trentacinque anni fa, da allora è stata osservata e descritta in pratica da ogni studente di ammassi, nebulose, e comete…

E’ l’inizio di un articolo dell’astronomo Harlow Shapley pubblicato nel lontano 1917 sulla prestigiosa rivista The Astrophysical Journal; lo utilizziamo come prima parte di una serie di post che dedicheremo alla storia dell’indagine degli ammassi globulari della Via Lattea; storia interessante perché lega intimamente insieme il progredire della tecnologia osservativa con quella del quadro teorico entro cui le conoscenze venivano pian piano sistematizzate. Shapley realizzò allora un catalogo di ben 458 stelle localizzate all’interno di una circonferenza di quattro minuti d’arco di raggio, puntata sul centro dell’ammasso “aperto” Messier 2, sostenendo di aver determinato un indice di colore con un errore inferiore al decimo di magnitudine (niente male, per l’epoca)!

600px Messier 2 Hubble WikiSky

Crediti immagine: NASA/STScI/WikiSky

 Una faccenda molto interessante riguarda il numero di stelle che avrebbero composto l’ammasso. Nelle conclusioni Shapley  inserisce questa frase, che oggi farebbe saltare sulla sedia un qualsiasi astronomo o astrofilo che la dovesse leggere

sembra probabile che l’ammasso sia propriamente composto da non più di 200 stelle

D’accordo, non possiamo biasimare Shapley, gli strumenti osservativi di cui disponeva non contemplavano certo il Telescopio Spaziale Hubble o qualcuno dei grandi telescopi terrestri di oggi. Nonostante ciò, non possiamo non rimanere colpiti dall’affermazione, se posta a confronto con il quadro attuale delle conoscenze. Oggi sappiamo che le stelle di Messier 2 (e di ogni altro ammasso globulare conosciuto) sono decisamente più di 200: le stime attuali parlano di circa 100.000 stelle, in effetti!

L’ammasso prende il nome di Messier 2 perché, dopo la prima scoperta, fu riscoperto effettivamente da Messier in data 11 settembre 1760. Ha una interessante storia osservativa che può essere consultata collegandosi alla pagina di SEDS (in inglese).

La pagina di M2 del Globular Cluster Database lista alcuni dei principali parametri di questo interessante ammasso globulare.

 

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