E’ così che dopo anni di preparativi, possiamo finalmente esclamare “ci siamo quasi!”. La distanza dalla data  di lancio della sonda GAIA (acronimo che sta per Global Astrometric Interferometer for Astrophysics), è ormai di appena due settimane: GAIA verrà infatti lanciata da un centro spaziale in Kourou, nella Guyana Francese, la mattina del 19 dicembre. In pratica, proprio prima di Natale.

Di GAIA abbiamo parlato diverse volte in questo blog, GAIA risulta in effetti già tra i primissimi articoli del sito, con un articolo che scrissi nel 2002, cioè ben prima di sapere che il progetto mi avrebbe toccato ben più da vicino di quanto immaginavo (attualmente sono parte del team di scienziati che scrive il software scientifico della sonda). Se possiamo dunque rimandare agli articoli già scritti le persone interessate al dettaglio del lavoro che aspetta la sonda, in questa sede diciamo solo che disporre di un catalogo di un miliardo di stelle renderà possibile l’apertura di una nuova era nello studio della nostra Galassia e delle popolazioni stellari ivi contenute, gettando una nuova luce sui processi stessi di formazione – utilissimi anche per comprendere i meccanismi in atto anche nelle altre galassie. Né vanno trascurate le ricadute importanti in altri ambiti, che vanno dai pianeti e gli asteroidi fino ai più lontani quasar. Basterà ricorda che GAIA è stata concepita sul successo della missione Hipparcos, missione che pur con obiettivi decisamente ridotti rispetto a quelli promessi dall’attuale sonda, ha avuto un impatto davvero profondo sulla nostra conoscenza della Galassia e sull’astronomia in generale.

Insomma, tutto questo per spiegare che se, siamo un po’ emozionati per il fatto che si avvicina la data di lancio di GAIA, il motivo c’è… 😉

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Il logo della campagna di lancio di GAIA (Crediti: ESA)

A proposito della partenza… Il logo che è stato ideato per la campagna di lancio, e che già sventola allegramente su uno stendardo nella sede del centro spaziale di Kourou, secondo me è davvero delizioso. E’ delizioso perché riesce bene ad esprimere la meraviglia per l’indagine che GAIA promette di rendere possibile: una declinazione della meraviglia che dovrebbe sempre accompagnare l’esplorazione del cosmo, se ci pensiamo bene. La bambina che guarda le stelle e che molto significativamente, vorrebbe quasi raggiungerle, quasi acchiapparle, esprime molto bene la curiosità e la sete di conoscenza che ha sempre contraddistinto l’uomo, fin da quando ha alzato la testa verso il cielo e l’ha trovato così meravigliosamente pieno di stelle…

Così GAIA si appresta ad aprire gli occhi su una galassia, la nostra Via Lattea, pienissima di stelle. Noi siamo qui che già da tempo ci prepariamo a tutte le cose che GAIA vorrà raccontarci. Ormai, non vediamo l’ora 😉

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