Blog di Marco Castellani

Giorno: 18 Dicembre 2013

Nell’attesa del lancio, pianificato per domattina poco dopo le dieci, segnalo che sulla pagina di Youtube dell’ESA è stata allestita una interessante playlist con una serie di video esplicativi della missione di GAIA

La lingua è ovviamente quella inglese, ma molti video sono sufficientemente esplicativi anche a livello di immagini. Anzi, devo dire che sono realizzati molto bene. Se non altro, vi consiglio di ammirare il secondo video, vale la pena per avere una idea veloce della missione, e dei suoi obiettivi, davvero ambiziosi. Inoltre si apre con una bella metafora visiva, che unisce i granelli di sabbia alle sterminate stelle, che trovo veramente efficace.

Vai GAIA, le stelle ti chiamano 🙂

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Nuova conferma al lancio di Gaia

Una immagine artistica della sonda GAIA. Credits:  ESA/AOES Medialab

Una immagine artistica della sonda GAIA. Credits: ESA/AOES Medialab

Il satellite GAIA dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha superato gli ultimi test ed e’ pronto al lancio dalla base spaziale di Kourou nella Guiana Francese. Il lancio e’ previsto alle ore 9.12.19 GMT e il rifornimento di carburante del razzo Soyuz-Fregat iniziera’ circa quattro ore prima. Dopodiche’ per questo razzo alto 53 metri avra’ inizio il conto alla rovescia.

Dopo il decollo, devono venir completate tutta una serie di sequenze automatiche prima di confermare che la fase di lancio, almeno nelle sue fasi iniziali, sia andata a buon fine.

Circa 118 secondi dopo il decollo, quattro booster del razzo verranno sganciati, seguito dalla sganciamento della carenatura a 220 secondi. La carenatura protegge Gaia durante i primi minuti turbolenti del suo viaggio attraverso l’atmosfera terrestre.

La separazione del secondo e del terzo stadio viene seguita da due “accensioni” dello stadio superiore del Fregat, per la separazione definitiva da Gaia, a 42 minuti dal lancio. Questo viene ad attivare la sequenza automatica di Gaia, compresa l’accensione dei suoi trasmettitori, impostandone la sua altitudine rispetto al Sole e allargando il suo parasole di 5 metri a 88 minuti dal lancio.

GAIA si verra’ a posizionare nel punto lagrangiano L2, un punto ideale a 1,5 milioni di chilometri da noi, in direzione opposta a quella del Sole, che ha la caratteristica di ruotare insieme alla Terra nella sua orbita intorno al Sole. Suo principale vantaggio e’ quello di permettere di fare osservazioni continuative senza che vi siano oscuramenti del campo di vista della sonda causati da eclissi e di essere un punto sufficientemente lontao da eventuali disturbi provenienti da Terra, Luna e Sole. L’orbita di Gaia e’ la stessa su cui hanno operato altre due sonde europee, la missione Herschel e la misisone Planck. Su questa stessa orbita il James Webb Telescope, successore dell’Hubble Space Telescope, dovrebbe trovare la sua naturale posizione nei prossimi anni, data ancora da confermare.

ESA: Gaia has ticket to ride – http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Gaia/Gaia_has_ticket_to_ride

Sabrina

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GAIA pronta al via!

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Il logo della missione GAIA. Crediti ESA.

Il lancio di GAIA (Global Astrometric Interferometer for Astrophysics) è in programma per domani, 19 dicembre 2013, alle ore 09:12:19 UTC dal centro spaziale di Kourou, nella Guyana Francese.

Subito dopo il lancio vari team a terra dell’ESA stabiliranno il contatto radio iniziale con la sonda. Anche allora si potrà percepire la tensione tra i tecnici, ingegneri, e ricercatori astronomi che da anni lavorano su questo progetto.

Una missione di astrometria quella di GAIA che osserverà un miliardo di stelle, in media 70 volte, in un periodo di cinque anni. GAIA sarà in grado di tracciare con estrema precisione le loro posizioni, distanze e moti e si prevede di scoprire migliaia di nuovi oggetti celesti, come sistemi planetari extrasolari e nane brune. Sarà anche possibile osservare centinaia di migliaia di asteroidi all’interno del nostro Sistema Solare.

Il primo passo del suo viaggio tra le stelle GAIA dovrà compierlo oggi: posizionarsi nel punto lagrangiano L2. Questo processo sarà controllato dall’European Space Operations Centre (ESOC) dell’ESA a Darmstadt, Germania, dove gli ingegneri si sono preparati con intense esercitazioni e simulazioni.

Il team farà un monitoraggio del satellite 24 ore su 24 durante il cruciale Launch and Early Orbital Phase, lancio e prima fase orbitale, quello che viene indicato con la sigla LEOP, che durerà circa 4 giorni con una maggiore attenzione alla separazione di GAIA dallo stadio superiore della Soyuz, a 42 minuti dopo il lancio.

Prima della separazione GAIA “telefonerà a casa” inviando un primo messaggio radio alla stazione australiana a Perth, sempre parte dell’ESA, per informare i controllori del suo stato di salute. I segnali saranno successivamente raccolti da diverse altre stazioni a terra dell’ESA.

Dopo la separazione  GAIA dovrà comunque eseguire una sequenza automatizzata alquanto critica che include la pressurizzazione dei suoi propulsori di controllo e l’apertura del tettuccio, un passo estremamente delicato della missione. Durante questa sequenza GAIA sarà in free drift, il che significa che la sua altitudine nello spazio non sarà controllata, e potrebbe “ruotare” su se stessa. Tale evento comporterebbe il mancato invio a terra del suo stato di salute.

Ci si augura che questo non accada. Questa sequenza durerà in totale 17 minuti, durante la quale ci sarà la perdita di contatto radio ma se la sequenza di bordo sarà su OK, le comunicazione avra’ luogo alla fine di questo periodo, senza alcun problema.

Saranno 17 lunghi minuti nella sala di controllo. A nessun ingegnere e tecnico piace perdere i contatti col suo satellite…

PER LA DIRETTA STREAMING DEL LANCIO SU MEDIA.inaf: http://www.media.inaf.it/inaftv/streaming/ e http://www.youtube.com/user/inaftv/

Qui si ha lo streaming dell’ESA.

Materiale su GAIA:  https://www.stardust.blog/category/gaia/

VAI, GAIA!

Fonte ESA – Mission Control Ready for GAIA launch – http://www.esa.int/Our_Activities/Operations/Mission_control_ready_for_Gaia_launch

Sabrina

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ESA: La sonda Rosetta sta per uscire dall’ibernazione

 

Il 20 gennaio 2014 la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea uscirà dal periodo di ibernazione in cui si trova dall’8 giugno 2011, a 673 milioni di chilometri dal Sole. Rosetta è stata orientata in modo tale che i pannelli solari fossero orientati verso il Sole in modo da iniziare una rotazione una volta al minuto per la stabilità. Gli unici dispositivi in funzione erano i suoi computer e i diversi radiatori.
Il computer di Rosetta è programmato per eseguire una sequenza di eventi per ristabilire il contatto con la Terra il 20 gennaio prossimo, a partire da una sorta di sveglia alle ore 10 GMT.

La missione Rosetta è una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Americana, la NASA e il Jet Propulsion Laboratory della NASA. E’ uno tra i più ambiziosi progetti oltre che tra le più lunghe missioni, dato che copre un periodo di 11 anni, dal 2004 al 2015. Rosetta è la prima missione che porterà avanti un’esplorazione a lungo termine, di circa un anno, di una cometa man mano che si avvicina al punto di minima distanza dalla Terra e dal Sole.

Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004 con l’Ariane-RG dalla base di Kourou nella Guiana Francese. A pieno carico, il peso era di 3000 chilogrammi e comprendeva 1670 chilogrammi di propellente, 165 chilogrammi di strumentazione dell’orbiter, che entrerà in orbita attorno alla cometa nel maggio 2014, e circa 100 chilogrammi del lander, che scenderà sulla superficie del nucleo cometario il 10 novembre 2014. Ad una distanza di circa 5.25 UA (pari a circa 790 milioni di chilometri dal Sole, praticamente nell’orbita di Giove), Rosetta incontrerà la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e la seguirà nel suo moto in vicinanza del Sole per oltre un anno e mezzo. La missione Rosetta si concluderà nel dicembre 2015, dopo undici anni dal suo lancio.

Rosetta

Una rappresentazione artistica della discesa del lander Philae sul nucleo cometario (in programma per il 10 novembre 2014). Crediti ESA/NASA.

Ci sono varie tappe nel viaggio di Rosetta verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko:

Lancio 2 marzo 2004
Primo swing-by con la Terra 4 marzo 2005
Swing-by con Marte 25 febbraio 2007
Secondo swing-by con la Terra 13 novembre 2007
Fly by con l’asteroide Steins 5 settembre 2008
Terzo Swing-by con la Terra 13 novembre 2009
Fly by con Lutetia 10 luglio 2010
Manovre di Rendezvous con la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko 22 maggio 2014
Discesa del lander Philae sul nucleo cometario 10 novembre 2014
Periodo in cui la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko viene seguita da Rosetta intorno al Sole novembre 2014-dicembre 2015
Fine della missione dicembre 2015

L’orbiter continuerà ad orbitare intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko monitorando il nucleo cometario man mano che si approssima al Sole e fornendo informazioni preziose per l’atterraggio del lander che dovrà avvenire qualche mese più tardi in modo delicato e senza problemi.

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Una rappresentazione artistica dell’atterraggio di Philae sul nucleo della cometa. Crediti: ESA/NASA.

La missione Rosetta si concluderà nel dicembre 2015, quando passerà di nuovo in vicinanza dell’orbita terrestre, dopo oltre 4000 giorni dall’inizio della sua attività.

Il principale target della missione è la cometa 67P/Churyumov-Geramisenko che verrà raggiunta nel maggio del 2014 dopo aver ricevuto tre spinte gravitazionali dalla Terra e una dal pianeta Marte.

La sonda Rosetta è composta da un orbiter che entrerà in orbita attorno alla cometa nel maggio 2014, seguirà la cometa nel suo cammino verso il punto di minima distanza dalla Terra e dal Sole e dopo alcuni mesi, il 10 novembre 2014, sgancerà un lander sulla superficie del nucleo cometario, Philae, che fornirà importanti informazioni sulla superficie, composizione, natura, forma e dimensioni del nucleo utilissimi per capire l’origine delle comete.

I mesi duranti i quali i quali l’orbiter si troverà in orbita attorno al nucleo saranno di estrema importanza perchè si avrà una mappatura della superficie della cometa in modo da permettere al lander di posarsi in maniera soffice e senza danni sulla sua superficie.

La missione Rosetta permetterà lo studio degli oggetti minori del sistema solare, in particolare di due asteroidi e di una cometa: Steins e Lutetia, che Rosetta ha visitato rispettivamente il 5 settembre 2008 e il 10 luglio 2010, e la cometa 67P/Churyumov-Geramisenko.

La cometa 67P/Churyumov-Geramisenko è stata scoperta da Klim Churyumov su alcuni lastre fotografiche della 32P/Comas Sola prese da Svetlana Geramisenko nel settembre 1969 ad Alma Ata. Da quel momento 67P è stata osservata durante i suoi numerosi avvicinamenti. La cometa 67P/C-G ha un periodo di 6,6 anni è stata attiva per un certo periodo di tempo. Nella sua penultima apparizione del 2002-2003 la cometa è passata al perielio il 18 agosto 2002 arrivando ad una magnitudine di 12, sebbene un outburst di magnitudine apparente 2 è stato osservato proprio al perielio, nel punto di massima vicinanza al Sole.

Un fenomeno simile era stato osservato nel precedente avvicinamento della cometa al Sole con un’intensità un po’ inferiore. In entrambe le occasioni la crescita della curva di luce è stata molto rapida. Si osserva che l’outburst del 1996 si è manifestato qualche prima del passaggio al perielio mentre quello del 2002 si manifestò proprio al perielio.

Nonostante questa attività, la cometa non ha avuto grosse variazioni nei parametri orbitali dal momento della sua scoperta nel 1969. Tuttavia, la cometa ha una storia piuttosto particolare. Durante il XIX e il XX secolo prima del 1959 la sua distanza dal perielio è variato da circa 2.5 UA a 2.9 UA e questo è il motivo per cui la cometa non fu osservata dalla Terra a quel tempo. Nel febbraio 1959 si verificio un massimo avvicinamento della cometa a Giove fino a 0.052 UA. Questo evento causò cambiamenti orbitali considerevoli: la distanza al perielio diminuì da 2,747 UA a 1.28 UA; l’eccentricità aumentò fino a 0.36 a 0.63 e il periodo orbitale divenne più corto da 8.97 anni a 6.55 anni. Il risultato fu che la cometa fu scoperta nel suo secondo ritorno al perielio dopo il suo incontro ravvicinato con Giove. Da qui, la non usuale attività della cometa osservata nelle sue ultime apparizioni potrebbe essere un risultato di questa notevole riduzione della distanza del perielio che ha avuto luogo non molto tempo fa.

La cometa 67P/Churyumov-Geramisenko è stata scelta come target per la missione nel 2003 dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dopo il ritardo del lancio della sonda Rosetta e quindi il mancato fly by con la cometa 46P/Wirtanen, che era stata selezionata come target della missione.

Cometa della famiglia di Giove, 67P/Churyumov-Geramisenko avrà il suo rendezvous il 22 maggio 2014 ad una distanza eliocentrica di 4.5 UA circa 15 mesi prima del suo passaggio al perielio. Solo nel dicembre 2014 la sonda sgancerà il lander Philae sul nucleo della cometa, dopo averlo analizzato e fotografato nei minimi dettagli dal maggio precedente. La missione si concluderà nel 2015 dopo che la cometa sarà passata nel suo punto di minima distanza dal Sole, oltre 4000 giorni dopo che la sua avventura era inziata.

I dati di questo articolo sono stati ricavati dall’articolo “67P/Churyumov-Geramisenko – Potential Target for the Rosetta Mission” di Malgorzata Kròlikowska dello Space Research Center of the Polish Academy of Sciences, Varsavia, Polonia, arXiv:astro-ph/0309130vl 4 Sept 2003.

Sabrina

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