ChandraCen

Crediti: X-ray, NASA/CXC/U.Birmingham/M.Burke et al.

Era partito da poche settimane appena. Eravamo nel 1999. E già Chandra puntava i suoi strumenti su Centaurus A. Questa galassia, ad una distanza di dodici milioni di anni luce dalla Terra, mostra una caratteristiche davvero impressionante:  un enorme getto di materia che fuoriesce, verosimilmente, da un gigantesco buco nero centrale.

Il primo amore non si scorda mai, è ben noto. E questo vale anche per Chandra. Difatti, da allora, diverse volte la sonda ha rivolto la sua attenzione su questa galassia così peculiare . Ogni volta raccogliendo altri dati.

Nel complesso, una mole rilevante di informazioni, accumulate tra gli anni 1999 e 2012. Nel frattempo che Chandra accumulava dati, anche a Terra non stavano con le mani in mano: nuove tecniche di elaborazione di immagini permettono oggi agli astronomi di (ri)utilizzare al meglio i dati già acquisiti.

Ottenendo così l’immagine che potete ammirare qui sopra. Essa fornisce davvero una nuova opportunità di guardare un oggetto antico: insomma, quasi come gettare uno sguardo fresco e rinnovato su un vecchio amico…

Nell’immagine, la radiazione X di bassa energia è in rosso, quella di media energia è in verde, e quella più energetica in blu. Chandra infatti lavora in banda X, e per mostrare le meraviglie che osserva, dobbiamo ricorrere per forza alla tecnica dei falsi colori. 

Va detto, comunque, che la nuova tecnica di elaborazione delle immagini non produce solo risultati gradevoli per l’occhi, ma sommamente interessanti per la scienza: di fatto, nuovi lavori stanno già raggiungendo le riviste scientifiche di settore, ottenuti tramite l’analisi accurata delle immagini appena prodotte. 

 Maggiori dettagli sul Photo Album di Chandra.

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