Blog di Marco Castellani

E’ l’ora di Plutone!

Infografica. Pluto Time è una tool della NASA facile da usare e divertente allo stesso tempo. Vuoi conoscere quanta luce c’è su Plutone a mezzogiorno?
Crediti: NASA/JPL

La cosa mi fa pensare. Il 2015 è stato proclamato dall’ONU l’Anno Internazionale della Luce 2015 ( IYL2015). La NASA ha dato vita ad un’iniziativa curiosa e divertente che coinvolge il pubblico, gli studenti, gli appassionati di astronomia e astronautica e che, dal mio punto di vista, si colloca molto bene in questo contesto dell’anno della luce, sfruttando una delle sue missioni spaziali in corso. Una missione spaziale che non è una qualunque missione verso uno dei tanti pianeti già studiati da altre sonde, ma LA missione che batterà un record umano fra circa un mese, come quella più lontana e di più lunga durata (almeno per la NASA) e che permetterà di osservare da vicino un pianeta (nano) del nostro Sistema Solare: la missione New Horizons. Il prossimo 14 luglio la sonda della NASA attraverserà il sistema Plutone-Caronte e quello delle nuove lune (scoperte negli ultimi anni in orbita attorno al pianeta) svelando, per la prima volta, particolari e dettagli della superficie e dei suoi satelliti mai immaginati finora. Si è convinti che non solo sarà una missione estremamente pericolosa (perché in fondo il sistema è estremamente lontano e difficile da analizzare in grande dettaglio), ma anche rischiosa per la presenza di eventuali frammenti rocciosi, che potrebbero danneggiare la strumentazione. Diciamocelo in piena sincerità: almeno un elemento di rischio c’è sempre, in qualsiasi missione si vada a considerare.

Plutone orbita attorno al Sole a miliardi di chilometri di distanza da esso. Si trova oltre l’orbita di Nettuno, al di là dei pianeti rocciosi e gassosi, sul confine tra quello che è definito il Sistema Solare interno e la Fascia di Kuiper, ricca di asteroidi o corpi ghiacciati. A circa 40 volte la distanza Terra-Sole, Plutone si può pensare come ad un mondo dove la luce del Sole è debole, anzi estremamente debole. Per avere un’’idea della quantità di luce su questo pianeta nano, la NASA ha dato avvio ad un divertente esercizio che possiamo fare tutti, in ogni parte del mondo. Il trucco sta nello scattare una fotografia del posto in cui ci troviamo e condividerla col … mondo!

Su Plutone la luce solare arriva estremamente debole rispetto a quella che arriva qui, sulla Terra. Ma non si può dire che Plutone sia un mondo completamente buio. Esiste, in realtà, un momento qui sulla Terra ogni giorno tra il sorgere e il tramonto del Sole, che la luce filtrata dalla nostra atmosfera è davvero simile a quella che arriva laggiù, su Plutone, a mezzogiorno. Questo istante è stato denominato “Pluto Time”. Se andiamo all’aperto in quel momento (bisogna scegliere una giornata serena) il mondo attorno a noi apparirà avere la stessa luminosità di quella che arriva sulla superficie di Plutone quando i raggi solari cascano a perpendicolo.

C’è sempre un Pluto Time in qualche posto sulla Terra. La NASA ha deciso di coinvolgere, com’ è nel suo stile, la popolazione mondiale per renderla partecipe di questo grande evento che avverrà il prossimo 14 luglio quando la sonda New Horizons sfiorerà Plutone entrando nel suo sistema planetario. Per la prima volta nella storia dell’astronautica una sonda umana arriverà ad osservare un mondo estremamente lontano.
Facciamoci una foto, oppure scattiamo una foto di quello che ci sta attorno in quell’istante, anche del nostro gatto o del nostro cane se li abbiamo vicini. Ma catturiamo la luce di quel momento perché è quella che si ha a mezzogiorno su Plutone.

Ammetto che è un’interessante domanda quella che si sono posti i ricercatori della NASA. Chi di voi finora si era fatto un’idea di quanto luce arrivasse su Plutone? Ora con questa iniziativa della NASA, scegliendo opportunamente sulla mappa terrestre (con Google Maps) la nostra posizione, abbiamo la possibilità di conoscere in tempo reale l’istante in cui uscire e scattare questa foto. Ricordiamoci anche di osservare la luce del momento: la luce del Sole sulla Terra che è la stessa su Plutone quando il Sole si trova allo zenit, alto alto.
Una volta scattata la foto, dobbiamo condividerla su un social media con il tag #PlutoTime. La nostra foto, se originale, verrà scelta dalla NASA e … tenendo conto che il 14 luglio sarà festa grande al centro controllo del JPL-NASA a Pasadena per l’arrivo di New Horizons nei dintorni di Plutone, oltre che in numerose altre città americane, la NASA sistemerà le foto più belle in un’immagine mosaico di Plutone e delle sue lune.

E allora, che aspettiamo? Coordinate alla mano, istante calcolato, usciamo fuori stasera e scattiamo la foto!
Buon divertimento!

Fonte NASA – PlutoTime! – http://www.nasa.gov/feature/nasa-lets-you-experience-pluto-time-with-new-custom-tool

Sabrina

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3 Comments

  1. Grazie caro Marco. Questo articolo mi ha fatto riflettere sul ruolo che abbiamo come comunicatori e divulgatori delle nostre attività.
    La NASA ha sempre qualcosa di curioso per coinvolgere il suo pubblico e quello di tutto il mondo. Dalla creatività di altra gente possiamo imparare anche noi… Del resto, ne abbiamo bisogno per far conoscere ogni momento la nostra ricerca, per far capire che è grazie ad essa se oggi posso lasciarti un messaggio e pubblicare un post 🙂

    • mcastel

      Cara Sabrina, si comprende bene dal tuo testo che c’è una riflessione dietro, ed è proprio questo che mi piace, che rende l’articolo “personale” e dunque anche “gustoso”. Per il resto, hai proprio ragione: dalla creatività degli altri si può imparare, è proprio un circolo virtuoso dove l’idea di uno “feconda” l’attività degli altri, l’importante, come tu ben sai, è rimanere aperti e curiosi!

      Ed è vero anche che se possiamo comunicare in questo modo, se possiamo parlare di Plutone a persone interessate ma che magari non potremo mai conoscere, se anche a loro arriva questo messaggio… ebbene si tratta sempre del frutto della passione e della curiosità, della voglia di scoperta dell’uomo, che ha reso possibile anche questo canale di comunicazione.

      Grazie ancora!

  2. mcastel

    Articolo molto interessante e scritto con un bello stile personale… grazie Sabrina! Nel merito, direi che sempre più l’avventura dell’esplorazione spaziale si presta ad essere anche una avventura “sociale” coinvolgendo a vario titolo ed a vari livelli di profondità anche i “semplici” appassionati. Questo finalmente rende la scoperta del cosmo, di nuovo, una avventura comune. Senza retorica, un’epopea di tutti!

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