Il giorno undici di questo mese, la sonda Juno ha avuto l’opportunità di passare direttamente al di sopra della Grande Macchia Rossa di Giove, restituendoci una immagine estremamente ravvicinata di questo enorme, perpetuo ciclone, grande più dell’intero nostro pianeta.

L’immagine grezza messa prontamente a disposizione sui siti NASA, è stata riprocessata da appassionati citizen scientist, ottenendo il suggestivo risultato che mostriamo qui sotto.

La Grande Macchia Rossa, vista da vicinissimo. Crediti: NASA, Juno, SwRI, MSSS, Gerald Eichstadt, Sean Doran

L’immagine è stata acquisita ad una distanza inferiore ai 10.000 chilometri dalla superficie gassosa del pianeta gigante. Veramente esigua, se pensiamo che la distanza media tra la Terra e Giove è di quasi 800 milioni di chilometri. 

Al di là dunque della spettacolarità della foto, è piuttosto impressionante pensare a cosa riusciamo ad ottenere, al dettaglio che possiamo catturare, di oggetti celesti che ordinariamente pensiamo vicini, ma che sulle scale umane sono comunque estremamente lontani.

Abbiamo dunque occhi vigili e attenti, su regioni molto distanti di universo. Abbiamo modo di vedere cose che fino a pochissimi anni fa erano al di là di ogni immaginazione. Teniamolo presente, e (quando abbiamo un po’ di coscienza) facciamone tesoro.

Ne vale la pena: è un universo fibrillante e fantastico, quello che stiamo scoprendo in questi anni. Capace ancora di stupirci, di farci continuamente decentrare, deragliare dai nostri schemi mentali – la cosa, probabilmente, che rimane tra le più preziose: di quelle che giustificano da sole, potremmo arrivare a dire, l’impresa meravigliosa dell’avventura scientifica, ed in particolare della scoperta del nuovo cosmo.

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