Come andrà a finire, per noi? Beh, dall’astrofisica ormai da tempo abbiamo delle risposte. Sappiamo che il Sole non brucerà in eterno. Sappiamo che tra un po’ (qualche miliardo di anni, c’è ancora tempo…), ormai in procinto di esaurire il combustibile per la fusione nucleare (con la quale si sorregge), la nostra cara stella attraverserà la fase di nebulosa planetaria, dove espellerà nello spazio la parte più esterna del suo inviluppo, in una affascinante (ma non troppo simpatica, per noi…) espansione cosmica, destinata a precedere il suo inesorabile e assai lento raffreddamento alla fase di nana bianca. 

Questo per sommi capi,  secondo il quadro ormai compiuto ed organico che ci restituisce la disciplina nota come evoluzione stellare. Ma se vogliamo avere un’idea di come possa sembrare – visto da una ragionevole e tranquillizzante distanza – possiamo ammirare la bellissima immagine della Nebulosa Elica  che ci regala il telescopio CFHT (Canada-France-Hawaii Telescope, per dirla in modo esteso).

Crediti: CFHT, Coelum, MegaCam, J.-C. Cuillandre (CFHT) & G. A. Anselmi (Coelum)

E’ proprio uno degli esempi più vicini e più brillanti del destino di una stella simile al Sole, colta nelle fasi finali della sua evoluzione. La nebulosa si trova a circa settecento anni luce da noi, nella direzione della costellazione dell’Acquario.

Questa spettacolare impollinazione cosmica ci ricorda che viviamo in un universo tutt’altro che statico, in cui le cose sono – ogni giorno – tutt’altro che sempre uguali a sé stesse. Se ci può apparire stazionario, è appena una impressione che ormai non ha fondamento scientifico: il nostro è un universo in prepotente e perenne cambiamento.

Dove le sorprese non sono mai finite, e dove il nostro umanissimo desiderio di capire e conoscere trova sempre nuove sponde. Per una avventura che – in realtà – non sappiamo ancora dove ci potrà portare. E che sicuramente ci stupirà, ancora ed ancora.

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