La sonda Cassini ha concluso da tempo la sua gloriosa missione, ma le immagini che ci ha consegnato (come facilmente potevamo prevedere) sono destinate ad essere studiate – ed ammirate – ancora per molti anni a venire.

Lo studio accurato degli ambienti intorno a Saturno, che ha potuto effettuare questa sonda negli anni assai fruttiferi della sua attività spaziale, è davvero senza precedenti. Certamente per molti anni rappresenterà lo stato dell’arte di quanto possiamo sperare di sapere, per questa parte così importante del Sistema Solare.

due lune di Saturno

Due lune di Saturno a stretto confronto… Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

In questa immagine, Cassini è riuscito a “fermare”  la luna di ghiaccio chiamata Rea nell’atto di passare davanti ad un’altra delle lune di Saturno, la gigantesca  Titano.

Già nell’immagine – presa in veri colori – si percepisce l’estrema differenza tra i due ambienti. Mentre Rea è un mondo ghiacciato, senza atmosfera, tormentato di crateri, Titano appare invece molto più levigato, protetto com’è da una atmosfera di azoto più spessa e densa perfino di quella della Terra.

Ma le differenze non si fermano certo qui: Titano in effetti spicca come uno dei corpi rocciosi più grandi nell’intero Sistema Solare: pur essendo una luna supera in dimensioni lo stesso pianeta Mercurio.  Al contrario, Rea è ben più modesto, e secondo le evidenze più moderne – corroborate dalla Cassini – potrebbe essere appena una grande palla di ghiaccio in equilibrio idrostatico.

C’è dunque una varietà impressionante che appena stiamo iniziando a scoprire, nello spazio intorno a noi. Questa varietà di situazioni ed ambienti dispiega agli occhi della scienza (ed ai nostri occhi) una serie di mondi ancora tutti da raggiungere, da comprendere, da ammirare. Ma ormai lo sappiamo: alla nostra migliorata capacità di osservare il cosmo, sempre risponde una complessità – ed una meraviglia – crescente.

In una spettacolare rincorsa, che probabilmente non avrà mai fine.

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