E’ stato un lavoro lungo, un lavoro fatto in comune tra tante persone. E’ una meraviglia, ancora, che l’impegno focalizzato di tanta gente così diversa, radunata intorno ad un unico progetto, possa dare un risultato importante come questo.

L’avrete letto, in articoli anche così dettagliati, che non mette conto ricercare qui una completezza d’informazione, facilmente reperibile in siti specializzati. Del resto, le cose che ci aspettiamo da questo secondo catalogo di GAIA, sono veramente molte.

Il logo di GAIA è ancora il pià bello che c’è. In una immagine, tutto il desiderio umano di “acchiappare” le stelle, e la curiosità fiduciosa e dolcemente “bambina” di comprendere il cosmo dentro il quale ci troviamo (crediti ESA)

Come ben sapete, Gaia è questo satellite che sta scansionando infaticabilmente la nostra Galassia, registrando luminosità, colori e movimenti di un numero veramente sterminato di stelle. E’ previsto il rilascio di diversi cataloghi, mano mano che si accumulano i dati e anche si raffina la loro interpretazione.

Questa di oggi è la seconda puntata della serie, laddove – potremmo dire – i protagonisti iniziano a fare veramente sul serio. Si parla infatti di dati per posizione e velocità di oltre un miliardo di stelle. Inutile che guardiate indietro, la cosa non ha nessun precedente! Tanto che se ne accorge Repubblica, ANSA, HDblog (e potremmo agilmente andare avanti, in caso non aveste già Google a disposizione).

Visto dall’interno – da uno dei tanti che lavora al progetto da diversi anni – mi stupisce davvero come tante persone riescano a procedere in maniera abbastanza ordinata verso un intento comune, con questi ottimi risultati. Senza esagerare, ma sono cose buone, cose che inducono forse pensieri meno pessimisti del solito su questo bizzarro essere che è l’uomo. Capace di mille nefandezze, certo, ma anche di grandi imprese.

E oggi si pone un mattoncino importante di conoscenza della Via Lattea, e della formazione delle galassie, e dunque del nostro Universo intero. Per l’uomo che sa quel che è, conosce le sue mille fragilità, ma non si stanca di sognare, di guardare in alto, di interrogarsi su cosa è questo spazio sterminato intorno a lui, a comprendere come è fatto e come si evolve. Se è un posto accogliente, anche.

Ora dunque il secondo catalogo di GAIA è aperto e disponibile a chiunque, perché la scienza vera è anche democratica e si avvale della grande rete per superare le barriere ed unire le persone curiose, in un opera di costruzione comune, che è quelle di comprendere il mondo, un pezzettino alla volta.

Cercare di comprendere il mondo, appunto. Che è come fare poesia. E’ un atto irresistibilmente ottimistico. Non irragionevolmente, perché tutti sappiamo che la condizione umana è contraddittoria, a volte drammatica. Ma non per questo il cinismo deve vincere, non per questo si deve spegnere la voglia di comprendere e capire. Anzi, si deve spingere sempre più avanti. Sempre nella umile consapevolezza di tutto quello che non sappiamo, certamente. Ma nel lieto sbigottimento di essere il luogo dove l’universo si interroga su di sé, di essere quel suo punto di “autocoscienza”, piccolo e fragile quanto si vuole. Ma prezioso, forse unico.

Conviene ricordarselo, ripensarci spesso. Ci conviene, davvero.

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