Lo sappiamo bene, le stelle piccole sono le uniche che durano davvero. Quelle grandi bruciano così furiosamente il loro combustibile (tecnicamente, con potenza superiore alla massa) che possono durare niente più che pochi milioni di anni. Niente, se pensiamo che una stella come il Sole, piccolina tutto sommato, di miliardi di anni di vita ne ha a sua disposizione (per nostra somma fortuna) circa dieci.

Tutta l’esistenza di una stella – soprattutto quelle massicce – può essere interpretata come una dinamica di produzione di elementi complessi: a partire infatti da idrogeno ed elio, messi a disposizione dal Big Bang, la stella riesce a produrre, per fusione nucleare, gli altri elementi che poi disperderà nello spazio, provvidenzialmente, con il meccanismo dello scoppio di supernova.

Crediti immagine: NASA/CXC/SAO

Davvero, le stelle sono le fabbriche degli elementi senza le quali, niente di quello che vedere attorno a voi, potrebbe esistere. Anche noi, anche i nostri atomi, sono stati prodotti all’interno delle stelle!

Questa immagine presa dalla sonda Chandra – e qui riprodotta in falsi colori – mostra lo strato esterno in espansione di una stella che è andata in fase di esplosione di supernova. La dimensione attuale del resto di supernova è di circa 36 anni luce. Catalogato con la sigla G292.0+1.8, si trova lontano da noi circa ventimila anni luce, nella costellazione del Centauro.

Immagini come questa, ci parlano di un Universo in piena attività, in fase perpetua di costruzione. Non c’è alcun cantiere da sbloccare nel cosmo, c’è come un impeto di edificazione continuo, tale che può destare il nostro stupore, se appena ci fermiamo con la mente su quanto avviene sopra la nostra testa.

Siamo figli delle stelle in ogni senso. Non c’è bisogno di scomodare la teologia, del resto, per comprendere che siamo come al vertice di una catena di avvenimenti incredibilmente articolata, una catena poderosa e paziente. Che parte dall’assemblaggio – che dura milioni di anni – degli elementi complessi in un ambiente stellare, e si snoda attraverso la formazione di pianeti e finalmente alla vita.

Tramite la quale, finalmente, l’Universo si può ricomprendere, si può osservare. Può parlare, e parlarci, di sé.

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