Sono ben sedici anni che il Telescopio Spaziale Spitzer percorre pazientemente la sua orbita attorno al Sole, in prossimità del nostro pianeta, e intanto continua a monitorare il cielo in banda infrarossa.

Immagine artistica di Spitzer
(Crediti: NASA)

Questa scelta di campo, di osservare il cosmo ad una lunghezza d’onda più ampia di quanto percepiremmo con gli occhi – abbastanza peculiare, a prima impressione – si è rivelata veramente vincente man mano che le osservazioni raggiungevano Terra, e si costruiva un archivio di straordinaria potenza evocativa (oltreché, ovviamente, di grande rilevanza scientifica). Tanto che la durata prevista della missione, pari ad “appena” due anni e mezzo, è stata prolungata in diverse occasioni, estensioni che hanno permesso a Spitzer di raggiungere con successo il tempo presente. Con il tacito accordo – ormai – di passare le consegne al futuro (ed ancor più performante) James Webb Telescope.

Di fatto, Spitzer ha efficacemente affiancato in questi anni il Telescopio Spaziale Hubble, regalandoci meravigliose immagini di quelle zone di cielo – specialmente le zone di fresca formazione stellare – ove l’investigazione in banda infrarossa risulta fondamentale (come sappiamo, questa banda riesce ad attraversare molto più facilmente zone di gas e polveri, che invece smorzano drasticamente le lunghezze d’onda del visibile).

La Nebulosa Ragno, in banda infrarossa
(Crediti: NASAJPL-CaltechSpitzer Space Telescope2MASS)

Questa straordinaria immagine, fulgido esempio della capacità di Spitzer, ci mostra, sul lato sinistro, la Nebulosa Ragno (nome in codice, IC 417), sede di importantissimi processi di formazione stellare, insieme con la Nebulosa NGC 1931, sul lato destro.

La distanza approssimativa di questi spettacolari oggetti celesti si aggira sui diecimila anni luce (tutto sommato, siamo nell’Universo vicino). L’immagine che ammirate è in realtà una composizione – scientificamente rigorosa – di dati provenienti, appunto, da Spitzer, e dati delle celebre Two Micron All Sky Survey (2MASS, in breve).

Una elaborata composizione di dati infrarossi traslati in banda ottica, per restituirci uno spettacolo degno di essere guardato ed ammirato, prima ancora che compiutamente analizzato. Per celebrare degnamente questi sedici anni di onorato servizio, da parte di uno dei più importanti telescopi con base nello spazio, al quale siamo grati per il preziosissimo scrigno di conoscenza e di bellezza che, nel tempo, è stato capace di dischiuderci.

Ed al quale, dovremo e vorremo certamente tornare con piacere e curiosità, per molti e molti anni a venire.

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