Ce ne siamo accorti in varie occasioni, ce ne accorgiamo sempre: il nostro Universo presenta la mirabolante capacità di meravigliarci ad ogni fattore di scala. Conserva e custodisce sorprese che – ormai lo sappiamo – solo la nostra voglia di comprendere, di ammirare, può svelare, in un gioco sottile e sublime di domanda e risposta, che è alla fin fine quello su cui si basa la vera scienza.
Il Sole è una stella davvero piccola, di importanza davvero grande, per la specie umana. Con la sua presenza, con il suo afflusso di luce e calore, custodisce tenacemente la vivibilità in questa zona di Universo: senza di esso, in poche ore la temperatura scenderebbe verso un freddo insostenibile. Non avremmo ultimamente molto di che gioire, derivando verso temperature poco sopra lo zero assoluto, certamente non facili da sopportare!
Il Sole ha anche una storia intrigante di investigazione e scoperte, da raccontarci: storia che è intimamente legata alla storia stessa del progresso umano. Una storia in cui perfino gli sbagli sono interessanti, come è interessante e bello percorrere le ipotesi che l’uomo ha formulato nel tentativo di comprendere questa sfera di luce che gli dà il giorno e la notte, e gli assicura il calore necessario alla vita. Piena di sorprese, anche (sapevate ad esempio che Anassimandro, molti secoli fa, rischiò la vita soltanto per avere indovinato la vera natura di questa stella?)
La preparazione del volume “Sole”, per me, è stata una avventura nuova e bella, con momenti di grande esaltazione (ma che bella cosa!), altri di imbarazzante scoramento (no, non ce la farò mai!). Altri, anche, di piena soddisfazione e gratitudine (come quando ricevetti il giudizio sull’opera da parte del referente scientifico della collana: un momento che non dimenticherò mai).
Ho sacrificato un po’ di varie vacanze, anche, per lavorare su manoscritto, e sulle tantissime foto che accompagnano il volume (decisamente ricco, sotto questo aspetto). Ma non lo rimpiango: credo, infatti, che ne sia valsa la pena. A complemento, va dato credito allo studio redazionale per l’ottimo lavoro di grafica e di impaginazione, che miscela testo e foto in modo particolarmente accattivante.
Se lo studio dei cieli è sempre stato momento privilegiato di riflessione dell’uomo sull’uomo, l’indagine sulla stella indubbiamente più importante, si rivela una meravigliosa cartina di tornasole per ripercorrere la crescita di consapevolezza della specie umana che, proprio nel raffinare la domanda sulla natura di questo corpo celeste così particolare, ritrova in sé la capacità di interrogarsi a livelli sempre nuovi e sempre più profondi. Ho cercato quindi di dare il dovuto spazio alla storia della comprensione della natura del Sole, perché è una storia, in fondo, di comprensione dell’uomo e del suo ruolo nel mondo naturale. Come tale, vorrei dire, spaventosamente interessante.
Potrà anche destare stupore, presso i miei venticinque lettori, il meraviglioso mix di semplicità e complessità che regola il funzionamento della stella, che in fondo si appoggia su quella meravigliosa caratteristica dell’evoluzione stellare stessa: assai semplice a dirsi e comunicarsi, nelle linee più generali (e dunque veramente divulgabile, più e meglio di altri campi del sapere astronomico) e complicatissima, spesse volte, per lo scienziato che si trovi (per fortuna o no, decidete voi) a lavorarne i dettagli.
Né si può dimenticare che questo è un periodo dannatamente speciale per lo studio del Sole. Le sonde Parker Solar Probe e Solar Orbiter sono il segno di un nuovo approccio (d’America e d’Europa, rispettivamente) le cui rivoluzionarie conseguenze, determineranno il rapporto con la nostra stella per molti anni a venire. E’ assai bello raccontarlo proprio adesso, proprio quando queste cose stanno accadendo.
Senza nemmeno trascurare, peraltro, tutta la questione dell’energia, divenuta così drammaticamente attuale: come sfruttare l’energia immensa che ci arriva da questa stella? Stiamo facendo abbastanza? Cosa potremo immaginare in futuro, quando i combustibili fossili saranno ormai esauriti?
E in fondo, in fondo a tutto, quella domanda, quella inevitabile scomoda ed umanissima domanda, che ho visto affiorare più volte, anche nelle conferenze: ma quanto durerà il Sole? E quando non ci sarà più, come faremo? Cosa inventerà la razza umana, se qualcosa potrà inventare?
In breve: lavorando al volume “Sole” mi sono accorto più di quanto avessi mai pensato, che l’argomento è stimolante, bello, ricco e variegato, proprio perché è legato a doppio filo all’umanità di chi il Sole lo studia, certo, ma anche di chi lo vive, lo gusta, ne assorbe il calore, ne gode la luce, giorno per giorno.
In fondo parlare del Sole è parlare di noi. Se è vero in qualche modo per tutta la scienza, qui diventa vero in modo particolare.
Per questo, spero che questo volume vi piaccia. Anzi, un po’ di più, spero vi catturi almeno un po’, come una bella avventura, un viaggio di andata e ritorno verso una stella tutta particolare.
Il volume è in vendita nelle edicole già giovedì scorso, ma lo dovreste trovare fino a mercoledì prossimo compreso, quale undicesimo volume della bella collana “Viaggio nell’Universo“, in vendita con il Corriere della Sera. E’ anche possibile acquistarlo online, presso il sito del Corriere.
Se vi capita di prenderlo e leggerlo, fatemi sapere cosa ne pensate. Se avete domande specifiche, vi ricordo che potete formularle pubblicamente nella sezione “chiedi” del mio sito.
Sarò proprio contento di rispondere, ed entrare in dialogo con i lettori del volume. Venticinque, ovviamente. Ma se sarà qualcuno di più, con il dovuto rispetto per Manzoni, non avrò assolutamente a lamentarmene!
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