Eh sì, anche quest’anno si celebra la Notte dei Ricercatori, un evento che ci serve, ci serve davvero, per rientrare in contatto con quell’opera quotidiana di fare scienza che ferve ogni giorno, ogni momento, intorno a noi, ma di cui solo in occasioni particolari, ne facciamo esperienza.

E’ normale, lo dico subito. Alla scienza non ci pensiamo troppo spesso. Siamo immersi in un Universo decisamente formidabile, lo sappiamo (e qui ce ne occupiamo da molti anni, mettendolo a tema tutte le volte che si può). Ma spesso risulta velato, messo a distanza, tenuto quasi lontano, dalla liturgia artificiale delle luci elettriche che ci precludono la vista di quegli evocativi bagliori, segni della presenza amica dell’infinitamente lontano. E velata anche, forse, da quella rete di comunicazione globale, così onnipresente che a forza di collegare tutto e tutti, diventa autoreferenziale, in qualche misura, e dimentica cosa esiste, cosa vive, da miliardi di anni, al di fuori di essa.

Ma poi siamo presi da mille cose, diecimila impegni, preoccupazioni, decisioni da prendere. Momenti di gioia, anche. C’è vita, dopotutto, su questo pianeta. Ed è normale (un miracolo, che ci pare normale).

Allora, ritornare a comprendere come la ricerca scientifica può entrare in qualche misura nella vita di ognuno di noi, portando quel soffio di voglia di capire, conoscere, di giocare (in fondo) ai piccoli esploratori, a caccia di indizi in un mondo grandissimo e miracolosamente conoscibile, ebbene questo assume – soprattutto oggi – una portata non solo culturale ma – io ritengo – anche esistenziale, della quale è bello fare tesoro.

E comunque, sulla Notte Europea dei Ricercatori 2019 potete trovare un mucchio di utili informazioni, a cominciare dal sito di Frascati Scienza. Se poi, in particolare, gravitate nella zona dei Castelli Romani (più famosa per il buon vino che per la scienza, probabilmente ma non del tutto giustamente…), potreste essere anche interessati alle attività con cui l’Osservatorio Astronomico di Roma (in quel di Monteporzio Catone, nello specifico), prende parte alla celebrazione della scienza, nella notte di venerdì 27 settembre. Le attività sono dettagliatamente elencate nel sito dell’Osservatorio (attenzione che comunque è necessario prenotarsi, per partecipare).

Oh, e se visitate gli stand scientifici, venite a trovarci che parliamo un po’ anche del Satellite Gaia, sul quale qui lavoriamo da un bel pezzo. Io vi aspetto in particolare, con un poster fresco fresco con i “fatti fondamentali” di questo emozionante marchingegno scientifico a spasso per la Via Lattea, di cui tante volte abbiamo scritto qui.

Buona notte… dei ricercatori, dunque! E occhi al cielo notturno, che è (sempre, sempre) pieno di stelle.

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