Si chiamava proprio Chissà chi lo sa? e può darsi che qualcuno tra i lettori non proprio giovanissimi ancora se lo ricordi. E’ stato infatti un programma televisivo per ragazzi trasmesso negli anni sessanta sul Programma Nazionale (oggi diremmo su Rai 1). Due squadre di ragazzi, provenienti da diverse scuole medie, gareggiavano nel rispondere ad indovinelli di cultura generale. La squadra vincitrice della puntata faceva guadagnare alla propria scuola una fiammante ed ovviamente cartacea enciclopedia (no, wikipedia era ancora lontana, a quell’epoca…).

Sicuramente il quiz è uno dei modi più di successo per giocare con la cultura, e benché semplice e diretto, a volte è utile per riprendere quello spirito del gioco che è sempre più necessario riprendere e coltivare, perché dopotutto è proprio il gioco l’occupazione più “seria” alla quale possiamo dedicarci, per capire e crescere.

Anche per le cose del cielo, il quiz è una possibilità di gioco e di istruzione…

Così viene spontanea la domanda, perché non dedicare uno spazio ad un quiz a tema astronomico? L’idea mi è venuta notando che la piattaforma Telegram ha appena implementato una modalità quiz, dove si possono formulare varie risposte di cui una è quella esatta, e al momento del voto viene rivelato se si è “acchiappata” la risposta giusta o no.

Dunque da qualche giorno abbiamo avviato una sperimentazione sul nostro canale Telegram, dove (tentativamente) viene proposto un quiz ogni mattina, dal lunedì al venerdì, e nel tardo pomeriggio (o sera o quando mi ricordo…) arriva lo spiegone relativo, dove si inquadra in qualche breve frase il tema del quiz e si dà ragione della risposta corretta. Per inciso il termine spiegone – alcuni l’avranno certamente capito – viene dritto dritto dal celebre spiegone di Marco Damilano nella trasmissione di La 7 chiamata Propaganda Live.

La faccenda ovviamente funziona fino a che uno non bara e risponde senza consultare Internet, sulla base di ragionamenti che prova a fare in completa autonomia. Del resto, essendo il quiz spiccatamente anonimo, non c’è motivo di barare, nessuno può vantarsi con gli amici di aver risposto bene!

In questo caso, dunque, il quiz può servire per ragionare, per osservare se si è individuato un ordine di grandezza, per esempio. Per comprendere meglio quali sono le nostre idee sul cosmo, anche su cose spicciole, come (è proprio il quiz di oggi) quante Terre ci vogliono per fare il Sole? Mille, centomila o un milione? E così possiamo sorprendere con stupore come una nostra idea magari è anche molto diversa dalla realtà e – fuori da ogni inutile perfezionismo – approfittare per apprendere qualcosa di nuovo, per sistemare qualche tassello di conoscenza o anche per esclamare però, e chi ci pensava?

L’unica cosa che non bisogna fare, è dispiacersi per aver sbagliato. Qui gli sbagli non hanno effetto ed anzi da un “errore” può nascere una nuova curiosità, può aprirsi una strada di conoscenza che altrimenti non avremmo percorso.

Questa settimana in particolare lavoriamo “a tema” e ci occupiamo del Sole. Visto che è stato appena lanciato il Solar Orbiter la cosa ha abbastanza significato, dopotutto. Il Solar Orbiter è un progetto europeo di grande importanza, con significativi contributi italiani, come il coronografo METIS. Mi permetto di ricordare, per gli interessati, che ampio spazio a Solar Orbiter (e anche a METIS) è riservato nel volume “Sole” che ho avuto il privilegio di poter realizzare nella raccolta del Corriere della Sera “Viaggio nel Cosmo”, e di cui abbiamo già scritto.

Bene, ma adesso basta parole. Vi aspetto su Telegram per il quiz!

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