Si trova “appena” ad undici milioni di anni luce dal pianeta Terra, il suo nome in codice è NGC 5128 ma è più nota con il nome di Centaurus A. E’ una galassia di forma ellittica che si estende nello spazio per ben sessantamila anni luce. Questa immagine presa dal Telescopio Spaziale Hubble ci mostra un “particolare” largo circa 8500 anni luce, più che sufficiente per mostrarci la maestosità di questa galassia.

La parte centrale di Centaurus A
Crediti: NASAESAHubble Heritage (STScIAURA)-ESA/Hubble Collaboration

La storia di Centaurus A è la testimonianza di un Universo che non si ferma, che non ammette soluzioni “stazionarie”, che è in sommovimento perenne. Stiamo infatti osservando il risultato di una collisione tra due galassie “normali” che incontrandosi, hanno generato questo ambiente “spumeggiante” e composito, costituito da regioni di forte formazione stellare, ammassi stellari massicci, ed ancora gas e polvere cosmica, in grandissima quantità.

Ma non è tutto. Vicino al centro della galassia si trova un buco nero gigantesco (circa un miliardo di volte la massa del nostro Sole) che fagocita materiale stellare con una voracità assolutamente impressionante. Questo processo, come in altre galassie, genera una grande quantità di onde elettromagnetiche, su un esteso intervallo di lunghezze d’onda. E’ il “segnale” che emette la materia in accelerazione furibonda, poco prima di cadere inglobata nel buco nero.

Segnali da un universo effervescente, movimenti di corpi celesti che ci ricordano che là fuori è tutta una rivoluzione permanente e che non c’è un modello su cui adagiarci che ci ripari dal nuovo che ci invita al cambiamento e alla crescita, che prepotentemente vuole venire a galla. Nello spazio e nelle coscienze.

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