Osservate quanto è sottile questa galassia. Molte sono come NGC 5866 in realtà, ma non sono viste di taglio. Una notevole eccezione, la conosciamo bene: si tratta della nostra Via Lattea. Condivide con questa in realtà diverse caratteristiche, sebbene sia un poco più piccola. Qui, la luce impiega circa sessantamila anni per traversarla da parte a parte, il 30% in meno di quanto impiega nella nostra.

Crediti immagine: NASAESA, and The Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

Eh sì, perché certe galassie (tra cui quella in cui viviamo) sono veramente enormi. Noi ce lo dimentichiamo spesso, ma è così. Viviamo in un ambiente che conta circa 300 miliardi di stelle, nientemeno. Una ricchezza incredibile di colori, grandezze, stadi di evoluzione, sistemi plantetari, e via di questo passo.

E con tutto questo, parliamo pur sempre di una singola galassia. Di galassie ce ne sono moltissime. Secondo stime moderne, siamo nell’ordine dei duemila miliardi. Nel nostro universo, beninteso. Che è poi l’unico ambiente di cui possiamo ragionare: se ne esistono o no altri, è faccenda che – almeno oggi – non compete alla scienza.

A noi scienziati compete solo ricordare questo: siamo in un cosmo abbondante e variegato, tale da sorpassare ogni schema concettuale. Tale da costringerci ad allargare la mente, ragionare in grande, superare piccolezze e meschinità. Almeno con il cuore, almeno per slancio di un momento: proiettiamoci nell’immensità del cosmo. Sentiamo la meraviglia, a pelle. Emozioniamoci, ancora.

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