Nel nostro nuovo modo di vedere il cosmo, come qualcosa tutt’altro che (es)tatico, ma come un cantiere aperto di realizzazioni continue, sconvolgimenti e rinnovamenti ad ogni scala, possiamo finalmente comprendere come anche le galassie non risultino più quelle entità pigre in lenta rotazione, che una certa superficiale letteratura scientifica ci ha indotto a pensare.

Tutt’altro. L’astronomia moderna vede nel centro esatto di moltissime grandi galassie (se non tutte) il punto geometrico esatto del massimo della rivoluzione, del moto più furibondo di cambiamento e innovazione su scala cosmica.

Il cuore pulsante delle galassie…
(Crediti: NASA, ESA and J. Olmsted (STScI))

L’immagine (merito di Hubble) mostra una lontana galassia con un quasar al suo centro. Questo emette una impressionante quantità di energia, generata dalla materia in caduta libera verso il buco nero superassimo che si nasconde (ma non troppo) dentro il quasar stesso. I fortissimi venti galattici che ne risultano si avvertono su ogni scala della galassia stessa, e sospingono stelle per centinaia di volte la massa del nostro Sole.

Il materiale spinto agisce come spazzaneve nell’ambiente galattico, generando onde di densità che possono influire sulla formazione di nuove stelle.

Insomma, il cuore della galassie (nostra, compresa) è vivo, pulsante. Come lo è l’universo.

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