Questo bel lago che vedete, è un lago del passato. Rappresenta il cratere Jezero su Marte, come poteva sembrare qualche miliardo di anni fa, colmo d’acqua e con tanto di emissari ed immissari sui lati opposti.

Il cratere Jezero su Marte, come poteva essere un po’ di tempo fa… Crediti: NASA/JPL-Caltech

Il cratere è stato scelto come sito di atterraggio del rover Perseverance della missione Mars 2020, che è attualmente in volo: è stata lanciata a luglio dello scorso anno e si prevede che arriverà questo febbraio. Tra gli obiettivi, studiare l’abitabilità del pianeta rosso, investigare il suo passato e naturalmente, cercare segni di vita biologica.

Interessante l’approccio lungimirante del progetto, per il quale verranno stoccati sul pianeta una serie di campioni geologici, al fine di attendere future missioni che li possano prelevare e ricondurre a Terra per esperimenti più accurati. Tali missioni sono già allo studio dalla NASA in cooperazione con l’ESA, l’ente spaziale europeo.

La colonizzazione di Marte dunque prosegue, fuori da annunci roboanti di missioni umane (per il momento) al suo ritmo realistico e graduale. Capire il pianeta è un passo fondamentale per comprendere le nostre possibilità di esistenza su di esso. Il rilancio di un’avventura di esplorazione e scoperta che coinvolga l’umanità nel suo complesso, senza retorica, potrà essere un aiuto e un catalizzatore di forze, nella nuova epoca in cui stiamo entrando.

Epoca che vede l’universo non come una zona oscura e impenetrabile ma, in ultima analisi, come una trama relazionale, poetica di possibilità e di incontro. Tra noi terrestri, prima di tutto.

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