Esistono più di centomila differenti proteine all’interno del corpo umano. Ognuna possiede una struttura differente, e ognuna veicola informazioni importanti sulla nostra salute. Determinare la struttura precisa di una proteina equivale a comprendere la sua specifica funzione, all’interno di un gioco di relazioni incredibilmente complesso.

E qui entra in gioco lo spazio.

Infatti, risulta assai difficile determinare la vera struttura di una proteina qui sulla Terra, poiché la gravità interferisce non poco con la sua crescita, deviandola dal percorso ottimale. Alcune ricerche hanno infatti mostrato come un ambiente di microgravità produca cristalli proteici di elevata qualità, che possono essere decisamente importanti anche sotto il profilo medico.

Cristalli proteici di tipo FEN-1 sono studiati nella loro crescita in regime di gravità terrestre. Serviranno da confronto con i loro analoghi che saranno fatti sviluppare in regime di microgravità.  Crediti: University of Toledo

Nello specifico, il progetto Real-Time Protein Crystal Growth 2 ha l’obiettivo di produrre cristalli proteici di alta qualità per un massimo di otto diverse proteine, che poi verranno accuratamente studiati una volta riportati a Terra. Gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale osserveranno i cristalli, riferendo sulla loro crescita, e potranno anche intervenire sull’esperimento in corso, basandosi sulle osservazioni iniziali.

Solo un esempio ulteriore, di come aprirsi allo spazio, può comportare una serie importante di ricadute sulla nostra qualità della vita. Sotto il profilo culturale ed anche spirituale, certo.

Ma non soltanto.

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