Questa stupenda immagine della Nebulosa Velo è stata acquisita con il Telescopio Spaziale Hubble diverso tempo fa, ma riprocessata con delle tecniche nuove, che portano alla luce alcuni finissimi dettagli nei delicati filamenti di gas ionizzato della nebulosa.

La Nebulosa Velo. Crediti: ESA/Hubble & NASA, Z. Levay

Per ottenere una immagine così suggestiva, sono state utilizzate alcune osservazioni di Hubble usando cinque filtri differenti. Un nuovo sapiente metodo di post processing ha messo in particolare risalto le zone dell’ossigeno doppiamente ionizzato (in blu), dell’idrogeno ionizzato, e dell’azoto ionizzato (qui in rosso). La Nebulosa Velo si trova a circa duemilacento anni luce dalla Terra, relativamente vicina in termini astronomici. Questa immagine ne mostra un dettaglio. La nebulosa si è formata per lo scoppio a supernova di una stella grande circa 20 volte il Sole, circa diecimila anni fa. I resti della stella esplosa hanno creato questa scena di sorprendente bellezza.

Mi viene in mente adesso, mentre gran parte del mondo celebra i misteri di morte e rinascita racchiusi nella Pasqua (o comunque vi riflette, sull’onda della tradizione che porta comunque stimoli di pensiero validi per ognuno). Ora non posso non pensare a certe morti che producono molto frutto, nel cosmo. Quel che sembrava perso, da un diverso punto di vista, è un nuovo guadagno. Bisogna allargare lo sguardo. E’ faticoso, è un lavoro. La stella muore davvero, ma ciò che nasce da lei, è una fioritura inattesa.

Cosa ci può aiutare a ricordarcene? Mi limito a suggerire che la bellezza ha la sua parte, la bellezza ci deve entrare. Come la bellezza di questa nebulosa. L’entusiasmo della dedizione è imparagonabile all’entusiasmo della bellezza, diceva Luigi Giussani.

La bellezza del cosmo, è per qualcosa. Per essere vista, potremmo azzardare. Per un entusiasmo, in ultima analisi. Un pensiero pazzo, forse? Chissà. Ma un pensiero felice, tutto sommato. Auguri.

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