Sono sempre più meravigliato delle possibilità offerte dall’epoca moderna, di trovarsi d’istante dentro a mondi lontanissimi (per citare un bel disco di un grande che ci ha appena lasciati, Franco Battiato). Qui ci troviamo di fronte a Mount Mercou, che svetta davanti ad un glorioso panorama di nuvole. L’immagine è in realtà la composizione di 21 diverse fotografie, acquisite da Curiosity il tardo pomeriggio (marziano) del 19 marzo scorso, dopo più di tremila giorni di indagine sul pianeta rosso.

Le nubi scintillanti di Marte. Crediti: NASAJPL-CaltechMSSS

Di fatto, le nuvole riflettono la luce del Sole che è già sceso sotto l’orizzonte marziano, acquisendo così questo particolare effetto luminescente. A differenza della nubi di ghiaccio d’acqua, queste particolari nuvole “a ciuffi” si possono trovare anche ad altitudini molto elevate, e possono essere composte di anidride carbonica ghiacciata, ovvero cristalli di ghiaccio secco.

Da tempo, ormai, stiamo accumulando una gran quantità di dati sul pianeta Marte (di altissima qualità). Quando finalmente ci andremo, conosceremo già l’ambiente molto bene. L’epopea dell’esplorazione umana cambia dunque radicalmente volto: se prima si viaggiava ancor prima di conoscere, ora l’ordine è inverso. Ma il risultato non cambia. Siamo fatti per esplorare, fuori di noi e in noi.

Basta che le cose, vadano insieme.

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