Questa sorta di spada laser celeste non si trova affatto in una galassia molto lontana da noi, ma rifulge proprio dentro la nostra Via Lattea. Per la precisione, si trova nella parte più interna di una turbolenta zona di formazione di nuove stelle, nota come la Nube Molecolare di Orione B (appartenente al Complesso nebuloso molecolare di Orione), a circa 1500 anni luce di distanza da noi.

Un… fascio di luce laser, per annunciare al mondo una nascita! (Crediti: NASA/ESA)

Perché si forma questo bizzarro fascio di luce intorno ad una stella in formazione? Per capirlo, bisogna andare appena un attimo indietro, a quando la stella sperimenta le sue primissime fasi di vita. Quando si forma una stella, essenzialmente dal collasso di gas e polvere cosmica sotto la propria gravità, si costituisce anche un disco piatto che ruota intorno alla struttura appena formata.

Per quanto da questo disco si potranno formare, nel tempo, anche dei pianeti, per ora è la stella appena nata che si nutre con grande voracità del materiale del disco stesso. Il gas dunque piove dal disco sulla protostella, in modo assai generoso, tanto che la stella medesima non lo riesce a gestire troppo bene. Tale materiale viene infatti prima portato ad altissime temperature e poi espulso dalla protostella verso l’esterno, lungo due vie di fuga abbastanza sgombre, cioè quelle corrispondenti all’asse di rotazione della stella medesima.

Insomma, possiamo dire che in questo modo la stella appena nata annuncia in modo esuberante la sua venuta al mondo, in questo mondo che – fa bene notarlo – è tutto fuorché stagnante, in questo Universo che è tutto fuorché spento o avviato ad un futuro già determinato. Piuttosto è un campo di eventi dove moltissimo ancora può accadere. Ad ogni livello, dal nostro a quello degli agglomerati stellari più estesi.

Perché tutto è collegato, tutto vive ultimamente delle medesime dinamiche. Mi piace pensare che siamo collegati al cosmo ben più di quanto potremmo credere. Del resto, diceva già Teilhard de Chardin, con felice intuizione, che “Il Tutto, poiché esiste, deve infatti esprimersi sotto forma di una capacità globale di azione di cui, del resto, troviamo la risultante parziale in ciascuno di noi” 1 Ed allora anche la nascita di una lontana stella è un evento che, in modo misterioso ma reale, ci riguarda.


  1. Pierre Teilhard de Chardin, “Il fenomeno umano” (pag. 48, nella edizione tradotta da Ferdinando Ormea, Il Saggiatore, 1968) ↩︎

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