Blog di Marco Castellani

Mese: Dicembre 2021

Scienza e coscienza

In realtà il titolo che hanno scelto è La Coscienza Metamorfica e la Co-creazione della realtà, titolo che potrebbe anche apparire altisonante. Tuttavia la cosa è quella, il tema è affascinante e forse non troppo praticato, ancora: cosa ci dice la nuova scienza riguardo al mistero della consapevolezza e se possiamo dirne qualcosa che ci aiuti a capire meglio noi e il mondo, tentativamente a vivere meglio nel nostro Universo, con idee ed attitudini adeguate all’incredibile mistero che ci circonda (mistero riconosciuto da tutti i grandi scienziati, come facilmente documentabile).

Di questo in fondo si è parlato nella chiacchierata di ieri in diretta sul canale di Spazio Tesla, in compagnia del poeta e filosofo Marco Guzzi, fondatore dei gruppi Darsi Pace. Sono onorato di aver avuto la possibilità di dialogare pubblicamente con lui, è stata una esperienza arricchente e densa di utili spunti di riflessione. A guidare le danze la sapiente regia di Laura Groppi e di Alberto Negri (amico con il quale ho registrato già un colloquio sull’esplorazione del Sistema Solare e un’altro dove si è provato ad allargare ulteriormente lo sguardo).

Loading

Quel grande salto dal Sole

Ci sembra calmo, il nostro Sole. Gli irrequieti semmai sono altri: buchi neri che si fondono, asteroidi che collidono. Insomma, mondi lontani che interagiscono in maniere che non sappiamo. Il Sole no, lo vediamo tranquillo ogni mattina, al massimo velato da qualche nube, a seconda della giornata. Ma non è così (e ormai ci è ben noto).

Tanto per dire: a volte parte dell’atmosfera solare salta letteralmente nello spazio. Come potete vedere in questo breve video (acquisito con un piccolo telescopio in Francia), che comprime in pochi secondo quello che in realtà è accaduto in un’ora. Il filamento che emerge dal Sole è realmente enorme: potete vedere in alto a sinistra le dimensione della Terra, per confronto.

Le ragioni per cui accade questo hanno a che vedere con i fortissimi campi magnetici che esistono sulla superficie del Sole. Un campo affascinante di studio, assai complesso. L’importante qui è comprendere che, ancora una volta, il nostro primo sguardo può essere errato, o incompleto. Diciamo niente di nuovo sotto il Sole ed è già una menzogna per le nostre vite (accade sempre qualcosa se siamo aperti) ma è tecnicamente errato anche per il Sole stesso, che mostra costantemente un ribollire di attività e una sana irrequietezza, anche dopo miliardi di anni di vita.

Loading

A bordo di Artemis I

Snoopy è arrivato pochi giorni fa al Kennedy Space Center della NASA. Sarà ospitato a bordo della sonda Orion che verrà lanciata all’inizio del prossimo anno, nel quadro della missione Artemis I. Il suo compito principale è di fare l’indicatore di gravità zero, precisamente. Tali indicatori sono piccoli oggetti portati a bordo delle navicelle che sono senza equipaggio, per segnalare l’avvenuto raggiungimento della condizione di perdita di peso, caratteristica della microgravità.

Snoopy valuta il veicolo spaziale che dovrà ospitarlo…
Crediti: NASA/Kim Shiflett

Dunque senza persone a bordo, Snoopy sarà un comodo indicatore visuale: basterà vederlo fluttuare dentro la cabina per capire che la condizione di microgravità è stata raggiunta. La foto mostra proprio Snoopy che guarda il veicolo che presto lo porterà nello spazio.

Loading

Creatività

Argomento difficile, ma importante. Cosa significa essere creativi, come poterlo essere davvero? Mille ostacoli subito ci si pongono davanti, lo sappiamo. La creatività è per tutti un profondo anelito del cuore ed insieme, qualcosa che troppo spesso rimane congelata, ferma, bloccata.

Abbiamo idee meravigliose, alcune volte. Questo è il bello. Tutti le hanno, ci mancherebbe. Mentre passeggiamo in un parco magari ci piove in mente un progetto formidabile. Un libro, una serie di racconti, un sito web fatto in un certo modo, una nuova ricetta (quest’ultima cosa mi è un poco aliena, penso non mi pioverà in mente mai). Essere creativi è qualcosa di profondo, ma incontriamo molti ostacoli per realizzarci in questo senso (cioè realizzarci tout-court). Tutti incontriamo la sensazione, molte volte, di vivere con il freno a mano tirato.

Creare per vedere meglio, e viceversa.
Foto di Sharon McCutcheon da Pexels.

Se espongo qui un paio di riflessioni, vi raccomando però di prenderle per quel che valgono. Non ho pretese di illuminare particolarmente l’argomento, né tantomeno di esaurirlo.

Loading

Messier 101, la bellezza del vero

Enorme e bellissima la galassia a spirale M 101. Uno degli ultimi record nel catalogo di Charles Messier, celebre lista di 110 oggetti celesti, pubblicata nel lontano 1774. Davvero imponente: con la sua larghezza di circa 170.000 anni luce, è grande circa il doppio della nostra Galassia (che pure non scherza). Nota anche come la Galassia Girandola, M 101 si trova ai bordi della costellazione dell’Orsa Maggiore, circa 25 milioni di anni luce da noi.

La meravigliosa galassia Messier 101. Crediti: NASAESACFHTNOAO

M 101 è stata anche oggetto delle osservazioni di Lord Rosse nel secolo diciannovesimo, con il suo celebre Leviatano di Parsonstown, all’epoca il telescopio più grande del mondo. Venendo più vicini ai nostri tempi, l’immagine che adesso ammirate è stata ottenuta componendo ben 51 esposizioni acquisite dal Telescopio Spaziale Hubble a cavallo tra il ventesimo ed il ventunesimo secolo, con l’aggiunta di altri dati provenienti da strumentazione a terra. Copre una ampiezza di circa 40.000 anni luce intorno alla regione centrale della galassia, per un ritratto di galassia tra i più precisi mai ottenuti.

Loading

Un futuro su Marte, un presente da vivere

Il rover Curiosity della NASA continua a fare il suo lavoro paziente e meticoloso. Curiosity è arrivato sulla superficie del pianeta rosso ad agosto del 2012, per una missione prevista di 669 giorni marziani (in gergo, chiamati sol), ma al momento di scrivere tali giorni sono diventati ben 3315 e proseguono pure (per tenerne conto c’è una pagina apposta).

Dunque una missione che ha superato abbondantemente le prudenti stime iniziali di durata, che continua a fornirci utilissimi dati e sorprendenti immagini di un pianeta che stiamo cominciando a conoscere davvero.

Uno stupendo bianco e nero per un pianeta che ormai ci attende… Crediti: NASA/JPL-Caltech

Questa immagine in bianco e nero (ma se preferite, i ragazzi della NASA ci hanno anche aggiunto i colori), acquisita un paio di settimane fa, riesce a mostrarci una grande quantità di dettagli, perché in realtà è una combinazione di due foto prese a momenti diversi del giorno, in modo da sfruttare al massimo la diversa illuminazione e mettere “in luce” il massimo di quel che si può.

Loading

La complicata bellezza del cielo

L’enigma della bellezza è qualcosa che attraversa i millenni, non è certo una novità. C’è sicuramente una bellezza che riveste i caratteri della complessità, nelle cose e nelle persone. Questa bellezza complessa – non sorprendentemente – la ritroviamo anche nel cielo.

NGC 6891 è una nebulosa planetaria che si trova nella costellazione del Delfino. L’immagine rivela una grande ricchezza di strutture, tra cui un alone sferico che si espande molto velocemente, e due gusci di forma ellissoidale, orientati in modo diverso. Studiando i loro movimenti, gli astronomi ritengono che uno dei gusci abbia 4800 anni mentre l’altro sia più anziano, con un’età stata di 28000 anni. Bellezza che rivela una irriducibile complessità.

La nebulosa planetaria NGC 6891.
Crediti: NASA, ESA, A. Hajian , H. Bond , and B. Balick ; Processing: Gladys Kober

Le nebulose planetarie sono stelle che stanno esaurendo il loro combustibile e si stanno avviando sul viale del tramonto, riservandosi un momento di gloria (e di grande bellezza, appunto) prima di iniziare la lenta fase di nana bianca.

Loading

Page 2 of 2

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén