Blog di Marco Castellani

Mese: Febbraio 2022

Volando per me

Questa immagine è stata acquisita dallo Space Shuttle Columbia con una camera digitale, durante la missione STS-107. Mostra il Sole che gioca con l’atmosfera terrestre, diffondendo un ampio e suggestivo bagliore.

Crediti: NASA

L’equipaggio del Columbia perì durante un tragico incidente nel rientro a Terra, il primo febbraio del giorno 2003. Questa foto è stata diffusa dalla NASA nel Giorno del Ricordo 2022, a diciannove anni da quella terribile tragedia.

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La strana coppia

L’universo produce luce in una grande varietà di forme. Proprio la luce è stata per molti secoli l’unica informazione proveniente dal cosmo. E le scoperte realizzate attraverso queste ridotte informazioni sono tali e tante che potremmo legittimamente stupirci… di noi stessi! L’universo però ci aiuta, perché di luce ne è stata prodotta parecchia nel tempo.

Crediti: X-ray: NASA/CXC/SAO; Optical: NASA/STScI, Palomar Observatory, DSS; Radio: NSF/NRAO/VLA; H-Alpha: LCO/IMACS/MMTF

La bella immagine di R Acquarii che vedete comprende in realtà due sorgenti di luce, una nana bianca che percorre la sua vecchiaia in apparente tranquillità e una stella in fase di gigante rossa, più esuberante.

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Effervescenze solari

Davvero maestosi questi archi di plasma che la sonda SOHO sorprende sul Sole nel 1999. L’immagine specifica mostra come il plasma evade dalla fitta rete di campi magnetici organizzandosi in un gigantesco arco che si innalza per centinaia di migliaia di chilometri dalla superficie della nostra stella.

Un Sole “effervescente” nella immagine della sonda SOHO
Crediti: NASAESASOHO-EIT Consortium

Al di là dell’aspetto estetico, conviene monitorare questi eventi con una certa attenzione: essi infatti sono capaci di influenzare comunicazioni e sistemi elettronici a Terra, nonostante la distanza di più di cento milioni di chilometri che ci separa dalla stella intorno alla quale orbitiamo (che ha un funzionamento ed una storia, tra l’altro, molto belli da raccontare).

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La rivoluzione nel cuore

Se ci penso, mi sorprende quanto in fretta sia cambiato tutto. Funziona così, ti abitui ad un certo clima e pensi che sia immutabile, che sia il modo di vedere il mondo. I buddisti parlano di impermanenza mettendoci dunque in guardia: ma non ci siamo molto abituati, noi occidentali.

Sono cresciuto convivendo con la viva speranza (ed il progetto spesso impaziente) di cambiare il mondo. Ricordo bene, in questo senso, i miei tempi del liceo (siamo a cavallo tra i settanta e gli ottanta). Il mondo nuovo sembrava fosse veramente all’uscio, che stesse ormai premendo per entrare. Finalmente tutto cambia. Poco conta alla fine che mi sentissi “di sinistra” o meno, che guardassi alla sedicente rivoluzione proletaria con un senso di ammirazione o invece con paura. Perché in quel clima, in quell’aria che parlava di cambiamento imminente, c’eravamo dentro tutti. Destra o sinistra, dunque, io c’ero. Le cose si vedevano in un certo modo, si mangiava, si dormiva, si amava in un certo modo. C’era questa rivoluzione da fare: comunque le cose sarebbero cambiate. Presto. [Continua a leggere sul sito di Darsi Pace…]

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