Il Pilbara, che si trova nell’Australia nordoccidentale, espone delle rocce più antiche sulla Terra, di oltre 3,6 miliardi di anni. Mi mette davanti agli occhi i segni della mia storia, una storia che mi appartiene. Addirittura, le rocce ricche di ferro si sono formate prima che fosse presente ossigeno in atmosfera e ovviamente, prima della vita stessa. Sì, in questa roccia sono vergati miliardi di anni di storia. Una storia per cui io mi trovo qui, adesso.

Crediti: NASA/METI/AIST/Japan Space Systems, and U.S./Japan ASTER Science Team
Fenomenale. Qui si trovano stromatoliti fossili , colonie di cianobatteri microbici, antiche più di tre miliardi e mezzo di anni. A colpo d’occhio, davvero, in una sola immagine un sunto del percorso della vita sul nostro pianeta. L’immagine così bella e anche così significativa è – dal lato tecnico – una composizione di alcune bande osservative di ASTER che sono qui mappate nello standard RGB.
ASTER è uno degli strumenti che osservano la Terra per mappare e monitorare i cambiamenti che avvengono sulla superficie, si trova a bordo del satellite chiamato Terra, operativo dal dicembre del 1999 (in pratica viene dallo scorso millennio).
Gli esempi di applicazioni poi sono innumerevoli: vanno dalla verifica degli avanzamenti e dei ritiri glaciali (questi ultimi purtroppo ben più frequenti, come sappiamo), monitoraggio di vulcani potenzialmente attivi, morfologia delle nuvole e loro proprietà fisiche e molto altro, tra cui anche il controllo del degrado della barriera corallina.
Siamo su un pianeta delicato e bellissimo, l’unico al momento (per quanto ne sappiamo) che esponga tracce di vita, di vita intelligente. Veramente triste che questa vita congiuri a volte al suo stesso annientamento, per le distorsioni umane, umanissime sì ma verso le quali dobbiamo e possiamo lavorare, per un futuro finalmente diverso.
Magari, in colori pastello, in colori di pace.
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