Un fiore marziano

Decisamente, una delle rocce più strane mai trovate su Marte. Più piccola di una moneta, la roccia presenta diverse appendici che la potrebbero far assomigliare ad un fiore.

Certo, sarebbe veramente una grande scoperta se la roccia fosse proprio un antico fiore marziano fossilizzato, cosa che purtroppo non è. Esistono altre spiegazioni per la sua peculiare struttura, certamente meno spettacolari. Interessante comunque, che alcune di queste si basino su un ruolo attivo dell’acqua: specialmente quella che, nel passato, potrebbe essersi depositata in crepe o fratture delle rocce esistenti.

Come dire, non vediamo acqua su Marte, adesso, ma probabilmente ne scorgiamo ancora i segni della sua passata presenza, in mille modi. Dove poi sia finita l’acqua, anche questo è materia di studio.

L’immagine è stata acquisita dalla sonda Curiosity verso la fine del mese scorso. Gli scienziati sono da tempo al lavoro per studiare dati ed immagini di queste – ed altre – sorprendenti rocce marziane.

Continuo a guardare la foto, quasi ipnotizzato. L’occhio, non più frettoloso, indugia tranquillo tra la polvere di roccia del terreno. Posso vedere qui, sul mio computer, sul mio telefonino, minutissimi dettagli appartenenti a mondi lontanissimi. E penso a quante cose straordinarie l’umanità è capace di fare, di costruire. Lo so, sembra ingenuo dirlo, ma sarebbe bellissimo costruire la pace. Non è facile. David Maria Turoldo ci aveva avvertito (e tanti altri l’avevano fatto):

Per costruire la pace bisogna cambiare cultura; e tutti sappiamo che i cambi di cultura sono lenti e difficili. Perché cambiare cultura significa cambiare mentalità.

Lo stupore di fronte a questo piccolo sasso fiorito mi riempie di meraviglia. Stupore e meraviglia sono le medicine che non devo smettere di assumere. Anche quando sembra che non servano. In realtà lavorano in me, perché fiorisca la speranza di un mondo di pace.