Questa non è una immagine astronomica in senso stretto. E’ una immagine molto umana, invece. Persone che hanno fatto del conquistare lo spazio, anzi direi dell’ammirare lo spazio il loro progetto di vita.

L’equipaggio 4 di NASA e SpaceX partirà il 23 aprile per la Stazione Spaziale Internazionale.
Crediti: NASA/Joel Kowsky

Parlare di conquista non mi piace più. Ricade nei vecchi schemi, mi ricorda troppo la conquista di territori, cioè qualcosa che da tuo diventa mio, con la forza bruta. Invece è più bello pensare a qualcosa che diventa nostro, con la nostra amicizia, con la nostra comunione.

La frase che più volte ho ricordato – ma è tanto bella! – che spiega il passaggio di fase che siamo chiamati a fare, tanto cosmologico quanto umano, è quella di Thomas Berry (citata nel Tao della Liberazione, di Leonardo Boff e Mark Hathaway), è che

Viviamo immersi in uno sconfinato oceano di energia. Ma questa energia, in definitiva, è nostra non per dominio ma per invocazione

L’equipaggio 4 di NASA e SpaceX è formato da Kjell Lindgren, Bob Hines, Jessica Watkins e la nostra simpaticissima Samantha Cristoforetti. Persone che coltivano i loro sogli di volare nel cielo in modo pacifico, ordinato, paziente. Samantha, insieme al bravissimo Davide Coero Borga, la conosciamo anche perché ha letto alcuni elaborati dei ragazzi nella prima edizione del Premio Gianni Rodari.

Tutto torna, direi. E’necessario conservare un cuore bambino, in fondo, per credere veramente. Nella pace, nella concordia, nel fatto che il Sole tornerà a splendere, soprattutto nel fatto che come dice don Giussani, Il Mistero come misericordia resta l’ultima parola anche su tutte le brutte possibilità della storia.

Senza questo cuore ogni misura che intraprendiamo per contrastare una guerra, parla lo stesso linguaggio bellico, ogni difesa diviene un’offesa, anche senza che noi lo vogliamo.

La battaglia infatti inizia molto più in profondità, inizia dal nostro cuore.

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