Bellissima questa foto presa il 27 di marzo. Incastonate tra il Duomo di Pisa e la famosissima torre pendente, all’interno del nostro Sole, si scorgono bene due regioni attive, la 2975 e la 2976.

Il panorama è incredibilmente suggestivo: complice la bellezza indiscutibile della Piazza dei Miracoli di Pisa (la quale ama farsi adornare da oggetti astronomici, come forse avrete già visto).

Foto di Antonio Tartarini (Facebook, Instagram),
riprodotta con il consenso dell’Autore

Ma non è solo quieta bellezza. Appena un giorno dopo questa foto, infatti, la regione 2975 avrebbe scatenato una serie di brillamenti solari di tutto rispetto, insieme a due espulsioni di massa coronale. La più estesa di queste ha impattato sulla magnetosfera terrestre il 31 marzo, scatenando una tempesta geomagnetica con aurore ad alte latitudini nei cieli notturni.

E non è ancora tutto. Il 30 marzo sempre la regione 2975 ha eruttato nuovamente, generando un potente getto solare in banda X che è stato capace di causare un blackout radio temporaneo sul pianeta Terra.

Tutto sommato, la comprensione di come l’attività solare influenzi la Terra è relativamente recente (ne parlavo anche io sul testo Sole qualche tempo fa).

Poiché le cose si comprendono al tempo giusto per decifrare il messaggio che esse veicolano, credo che questo vuol dire che siamo pronti, siamo pronti per capire che c’è una interconnessione profonda tra i vari elementi del cosmo, ad ogni livello. Che l’attitudine di trattare tutte le cose come “isolate” dal contesto – per studiarle “meglio” – non funziona proprio più: i frutti che doveva dare ormai li ha dati. Insistere su questo paradigma è inutile anzi dannoso.

Dalla meccanica quantistica in poi la scienza ci spinge incessantemente a renderci conto di come tutto sia collegato. Non solo la Terra è la nostra casa, ma questo intero Universo lo è.

Piano piano ce ne stiamo rendendo conto.

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