Questo che vedete è estremamente interessante, e non è cosa da poco. L’ultima foto presa dalla sonda DART dell’asteroide chiamato Didymos, appena prima dell’impatto, compiuto alla scopo di provare a deviare l’orbita dell’asteroide stesso.

DART, è propriamente un impattatore preparato dalla NASA che è stato lanciato da SpaceX il 24 novembre 2021 ed ha impattato 65803 Didymos il 26 settembre 2022, quando si trovava a circa 17 milioni di chilometri di distanza dalla Terra.

Un momento prima del “botto” (Crediti: NASA/Johns Hopkins APL)

Stiamo cioè osservando un particolare minimo di un asteroide che si trova a milioni di chilometri da noi. Già questo rende l’immagine straordinaria.

L’evento è senza precedenti. Anche qui entra nell’ambito scientifico qualcosa che fino a tempi recentissimi, è stata solo prerogativa della fantascienza.

Non stiamo più soltanto osservando il cosmo, ma stiamo partecipando attivamente al suo svolgersi, al suo dipanarsi nel tempo e nello spazio. Non sappiamo ancora se l’orbita sia stata effettivamente deviata, le stime attuali sono dell’ordine dell’ 1%, che comunque sarebbe già molto. Il nostro cosmo peraltro è ben monitorato, diversi strumenti come HST e JWST hanno potuto osservare l’impatto, da una distanza di sicurezza, e riportarci le loro impressioni.

Tutto questo ha una grande importanza anche culturale. Stiamo uscendo fuori da un lungo periodo di stasi, con passetti piccoli ma importanti. Prima, è stato rendersi conto che l’universo è in continuo mutamento, non esiste più un cielo di stelle fisse, il modello statico è defunto. L’altro passo avviene ora, quando iniziamo a capire che possiamo dire la nostra in questo cosmo, iniziando ad intervenire nello spazio a noi più prossimo.

Stiamo cioè diventando grandi, aumentano le nostre possibilità. Ma anche le nostre responsabilità. Le cose andranno bene, se appena capiamo che stiamo ora imparando a giocare con un tesoro inestimabile, con un nuovo mistero senza confini.

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