Il punto è che anche noi scienziati, ormai, rischiamo di meravigliarci poco. Quando poi la scienza contemporanea, l’astronomia in particolare (secondo me), di motivi per meravigliarci ce ne fornirebbe a iosa. Sicuramente molti più di un tempo. Basterebbe pensare alle immagini del Telescopio Hubble appena ieri, del James Webb oggi.

Ma oltre le immagini, sempre bellissime, c’è altro nello studio dei cieli. E non mi riferisco solo all’aspetto più tecnico o matematico, adatto agli addetti ai lavori. Anche una teoria, un modello ci può parlare: anch’essa è pane per alimentare un sincero stupore, se appena ci manteniamo abbastanza aperti.

Giuseppe Ungaretti, visto da Davide Calandrini @davidecalandrini 

Perché i modelli servono a tutti (scienziati e non). Abbiamo sempre avuto un modello di universo con il quale confrontarci, fin dai primordi dell’umanità. Semplicemente, non si può vivere senza un’idea, uno schema, di quello che abbiamo intorno. Mitico o scientifico, in questo senso non ha grande importanza… [Continua a leggere sul portale EduINAF]

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