Nota anche come 30 Doradus, la Nebulosa Tarantola è una gigantesca regione (diametro di oltre mille anni luce, per capirci) di formazione stellare all’interno della vicina Grande Nube di Magellano. Distante da noi circa centosessantamila anni luce, rappresenta la regione ove la formazione di nuove stelle avviene al ritmo più forsennato che si conosca, nell’intero Gruppo Locale.

La Nebulosa Tarantola, con gli occhi di SuperBIT
Crediti: SuperBITNASA

L’aracnide cosmica è al centro di questa immagine che si deve al Telescopio SuperBIT, di cui abbiamo parlato pochi giorni fa: uno strumento appeso ad un pallone grande come uno stadio, che ora si trova ai bordi dell’atmosfera terrestre, con gli occhi ben puntati verso lo spazio.

La Nebulosa Tarantola, ben studiata ed osservata anche dal James Webb, è un ambiente spumeggiante dove intensa radiazione, venti stellari e shock di supernove forniscono energia in grande abbondanza, contribuendo a modellare quelle che, da qui, sembrano davvero le zampe di un ragno gigantesco.

Il grande campo di vista di SuperBIT copre circa due gradi, o se volete quattro lune piene. Intanto che lui inizia i lavori nello spazio, anche qui a Terra non si rimane con le mani in mano, ma si sta già preparando il campo per la prossima generazione di telescopi appesi ad un pallone: come UESO-SPB2, un progetto ad ampia partecipazione italiana.

E si capisce, in fondo. Galleggiare placidamente sul bordo dell’atmosfera, a guardare le stelle. Cosa si potrebbe chiedere di più?

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