Se non proprio perfetta, questa galassia è senz’altro una delle più fotogeniche. In pratica, un piccolo universo contenente miliardi di stelle, a circa quaranta milioni di anni luce da noi, in direzione della costellazione Dorado.

La bellissima galassia NGC 1566
Crediti: ESANASAHubbleProcessing: Detlev Odenthal

Sarà che anche l’orientazione aiuta, perché NGC 1566, il nome in codice di tanta bellezza, è posta in modo tale che la vediamo esattamente di fronte. Per l’anagrafe una grande galassia a spirale, esibisce due bracci che si avvolgono delicatamente su distanze immense, definendo così delle zone di intensa formazione stellare e sede di diversi ammassi stellari, graziosamente evidenziate dalla luce di colore violaceo che ne fuoriesce.

Per dirla tutta, quello che ammirate oggi non è uno scatto singolo di Hubble, ma c’è dietro tutto un paziente lavoro di accostamento ed elaborazione di diverse immagini: tale lavoro è stato eseguito da un talentoso appassionato, che si è servito dell’ingente database costituito da Hubble Legacy Archive, per costruire questa foto spettacolare.

Esatto: siamo nell’era dell’informazione, ma ci scordiamo spesso che ci sono tonnellate di dati ed immagini astronomiche di alta qualità, liberamente accessibili, che attendono solo un’idea, un guizzo creativo, per parlare nuovamente agli occhi e al cuore delle persone che osservano.

I dati sono troppi per lasciarci giocare solo gli scienziati: se non altro, perché non sarebbero ormai più capaci di gestirli tutti. Parafrasando un celebre episodio della storia della musica – quando l’imperatore Giuseppe II si trovò ad esclamare davanti ad uno degli esponenti più talentuosi della musica occidentale, “Troppe note, caro Mozart!” – verrebbe quasi da dire “Troppi dati, caro Hubble!”

Loading


Scopri di più da Stardust

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.