Le galassie dell’ammasso della Vergine sono diffuse per ben quattro gradi in questa ampia immagine. Distante da noi circa cinquanta milioni di anni luce, l’Ammasso della Vergine costituisce il più vicino ammasso di galassie, oltre il nostro Gruppo Locale.

Qui si vedono bene le galassie ellittiche più luminose tra le tante dell’ammasso, ovvero M87 in basso nella zona centrale, M84 ed M86 (dall’alto in basso) più a sinistra.

Senz’altro è la galassia M87 a dominare l’immagine. Si tratta anche della casa di un buco nero superassivo, per la cronaca,il primo buco nero mai fotografato dal pianeta Terra, grazie all’Event Horizon Telescope.

Siamo ad una stretta dei tempi, che è anche una poderosa accelerazione. I primi testi di astrofisica a cui ho avuto accesso parlavano ancora di buchi neri come entità ipotetiche. In pochi anni, non solo sono diventati reali ma li abbiamo anche fotografati.

Stiamo entrando in un mondo nuovo, un mondo di relazioni ad ogni scala, ogni livello, un mondo dove non c’è la materia come la pensiamo noi ma solo energia variamente organizzata. Un mondo nuovo che chiama un linguaggio nuovo, davvero richiede una lingua inaudita, una lingua anch’essa vergine. Più che mai necessaria. Altrimenti – entrando nel mondo nuovo con la mente vecchia – ci perderemo il meglio.

Loading


Scopri di più da Stardust

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.