Il cosmo e la poesia (IV)

Alle volte sono le poesie, che ci aiutano. Ci aiutano a capire, a capire in che mondo siamo, in che universo stiamo vivendo. Ci aiutano a comprendere in che universo scegliamo di vivere, momento per momento. Sono intrinsecamente cosmologiche, le poesie.

Immagine creata con Copilot Designer di Bing

Del resto, la scelta è affidata – sempre e di nuovo – alla nostra libertà. Possiamo sempre e comunque transire di universo, passando da spazi privi di senso e senza speranza ad ambienti cosmici finalmente intrisi di significato, orientati ad un fine. Ambienti dove tutto  —  perfino il nostro dolore  —  acquista un suo peso specifico, una sua dignità di valore, adeguandosi, aderendo al campo di onde generato da quella data finalità, da quel principio d’ordine. Possiamo addirittura lasciarci sprofondare dentro un buco nero sapendo che non è la fine, ne usciremo attraverso un buco bianco, in questo o un altro universo (di pensieri, sensazioni). Sarà certo doloroso, perché è sempre doloroso lasciar indietro quel che non serve più. Doloroso ma necessario, per rinascere.

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