Per chi si trova in zona di Roma e avesse voglia di passare un mercoledì sera un poco diverso dal solito, vi aspetto presso la merenderia Meré (via Ridolfino Venuti 47) il 19 giugno dalle 19.30, per parlare di telescopi spaziali, puntini blu (indovinate…) ed oggetti lontanissimi (spoiler, le sonde Voyager).
Ma soprattutto, di come avesse ragione Alan Sorrenti il quale – nonostante qualche purista non gli riesca a perdonare di avere abbandonato la sperimentazione di Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto – nella sua svolta easy pop, verso la fine degli anni Settanta enuncia (non ci è dato sapere se in maniera consapevole o meno) clamorose verità astronomiche nel testo del brano Figli delle Stelle.
Quindi sarà possibile ascoltare un astronomo che spiega queste cose (il sottoscritto, come potete immaginare) mentre – valore aggiunto di indubbio interesse – si potrà sorseggiare un aperitivo e mangiare qualcosa di contorno. Per informazioni e prenotazioni, potete contattare gli amici di Meré al numero riportato sul sito, o tramite Facebook ed Instagram.
E se alla fine lascerete Meré convinti che Alan Sorrenti avesse davvero ragione (per carità, non ad abbandonare la sperimentazione, anche se l’hanno fatto in molti, incluso il grande Franco Battiato che lo spiega nel significativo Bandiera Bianca, in quel disco pazzesco che fu… vabbé sto uscendo dal discorso principale), se dunque vi capiterà di riflettere su quanto dobbiamo alle stelle per la nostra stessa esistenza, posso dire che avrò raggiunto il mio obiettivo.
Perché sì. Noi siamo davvero figli delle stelle!
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