Da un certo punto di vista è strano. Sì, è davvero strano. Perché in un cosmo in accelerazione esagerata, in cui tutto cambia continuamente, si assume ordinariamente che per noi sia diverso. Come, chessò, vivessimo in qualche altro universo, vivessimo separati dal tutto (è vero, l’ego si pensa separato dal tutto, ma questa è un’altra storia).
Così le persone pensano di non cambiare mai, si sedimentano in opinioni e credenze e ci fanno tana, approfondiscono sempre di più la buca dove si sono messi, senza pensare, senza pensarci tanto. Si riconoscono così, parlano a sé stessi in questo modo. Si comprendono solo così. Spesso sentono di esistere in opposizione ad un gruppo di persone che la pensa diversamente. Si sedimentano in questa separazione, la lavorano e la irrobustiscono quotidianamente. Un lavoro davvero contro natura, possiamo dire: tutto cambia nel cosmo, e l’impermanenza è un concetto chiave in spiritualità antichissime come quella buddhista ad esempio. Ma si sceglie deliberatamente di ignorare tutto questo.
In me talvolta accadono cambiamenti, evoluzioni (involuzioni?) che non posso fermare, pena un misterioso disagio che mi si riverserebbe addosso. Capisco che devo lasciar fare, a delle forze interne, che in fondo non comprendo, né controllo. Il me stesso di solo un anno fa, ad esempio, dissentirebbe violentemente da quanto state per leggere, nel proseguio di questo post.
Bene, la premessa è per dire che, frequentando un poco X, mi sta incominciando a diventare simpatico Elon Musk (o se volete, non così antipatico come prima). Sarà l’effetto subdolo della sua piattaforma? Sarà il trovare un personaggio che non fa il finto asettico, ma si butta e si schiera apertamente, come sta facendo Musk per le elezioni americane?
Un tipo con diecimila difetti (chi non ne ha?), ma che non esita a denunciare in pubblico quanto non gli pare congruente.
The European Commission offered 𝕏 an illegal secret deal: if we quietly censored speech without telling anyone, they would not fine us.
— Elon Musk (@elonmusk) July 12, 2024
The other platforms accepted that deal.
𝕏 did not. https://t.co/4lKsaRsYoA
Quando ho letto questo messaggio, mi è parsa subito roba molto grossa. Chiunque altro sarebbe stato zitto, accettando o no il patto (autentico? Non ho motivo di dubitarne troppo, sia perché non mi fido tropo della Commissione Europea in questo momento, sia perché non vedo una convenienza nell’inventare di sana pianta una cosa tanto riprovevole).
Che la Commissione Europea abbia proposto sottobanco un accordo a Musk per limitare in qualche modo la libertà di espressione, è una faccenda gravissima.
Che non se ne parli nei media (guarda un po’), che non sia un argomento dominante in questi giorni (curioso eh?), è altrettanto grave. Se non altro per massacrare Elon, dimostrando che si è inventato tutto.
Perché siamo certi che si è inventato tutto, giusto?
Tornando appunto alle persona di Elon, è un tipo che entra a gamba tesa sulla questione presidenziale americana, e si capisce bene da che parte stia. Tanto per esemplificare, questo è il messaggio per la scelta di Vance quale vicepresidente.
Congratulations @JDVance1!
— Elon Musk (@elonmusk) July 15, 2024
Excellent decision by @realDonaldTrump.
Un Vance che peraltro (anticipando un tema che toccherò tra poco) dice nella sua prima intervista da vicepresidente, che Israele deve porre fine alla guerra di Gaza “il più rapidamente possibile”.
Allora? Niente, comincia a piacermi chi viene fuori alla luce del sole, chi prende posizione e la difende. Chi non fa finta di essere asettico (i nostri legacy media come li chiama Musk, sono perlopiù fintamente asettici ma in realtà pesantemente atlantisti e quasi tutti in favore di Biden, per quanto bollito sia, poveretto).
Media che danno patenti di buoni e di cattivi secondo le loro convenienze (che ora sono prettamente belliche, come peraltro erano allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, se andate a rivedere come i giornaloni quali il Corriere, irridevano al pacifismo e alle scelte di non violenza).
Mi chiedo: ma quanti europei si sentono più vicini al cattivo Orban che cerca di evitare la guerra mondiale o i buoni capi occidentali a Washington che dicono che l'entrata nella Nato dell'Ucraina è "irreversibile"?
— Gabriele Guzzi (@GabrieleGuzzi) July 9, 2024
Si facesse un sondaggio.
In Italia, si scoprirebbe l'ovvio.
E per dirla tutta, io comincio anche a pensare che una bella scossa all’assetto dei poteri attuale (quello che vuole portarci verso una terza guerra mondiale, per essere concisi) potrebbe venire dall’elezione di Trump quale presidente degli Stati Uniti d’America.
Che è un farabuttone per tanti versi, intendiamoci. Ma è quel farabuttone che potrebbe evitare – per suoi propri interessi magari – che il terzo pianeta del Sistema Solare, per vicinanza dal Sole, si faccia fuori da solo, con quella sistematicità di sterminio che l’elite progressista “democratica” americana, fiancheggiata efficacemente da questa Unione Europea che smania soltanto di riempire di proiettili l’Ucraina (la Von der Layen si lanciò nel suo zelo, in una curiosa e spaventosa analogia con i vaccini), una UE appiattita totalmente sul partito della guerra che è oggi la NATO.
Quando, davanti al massacro del popolo ucraino e alla distruzione di un Paese, sentiamo i capi dell'Unione Europea ripetere che l'Ucraina entrerà nella Nato e che gli Stati Uniti punteranno i loro missili su Mosca in territorio tedesco, molti milioni di italiani che non votano…
— Alessandro Orsini (@orsiniufficiale) July 17, 2024
La guerra, la guerra? Sei fissato con la guerra! Mi dicono (anche a casa).
Sì, sono fissato con la guerra. Per qualche piccola ragione.
Perché stanno morendo inutilmente centinaia di migliaia di persone. Anzi di ragazzi, dell’età dei miei figli. Ragazzi mandati al macello per difendere un ordine mondiale che non ammette incrinature, che è dominante a tal punto, dissacrato a tal misura, che per sostenersi impone periodici sacrifici umani, quali appunto le guerre (per collegarsi, ritengo in modo congruo, a quanto diceva il prof. Massimo Borghesi in una bella intervista realizzata da Andrea Granato).
In un Universo in accelerazione, voler congelare un assetto, quale che sia, è un vero crimine cosmologico.
Dobbiamo procedere verso un mondo multipolare, ogni resistenza crea inutile morte e sofferenza.
E i patti segreti, non ci servono, non ci servono affatto. Meglio operare alla luce del Sole.
Almeno finché di questa luce, possiamo tutti goderne.
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