La sonda Chandra è stata lanciata nello spazio, tramite lo Space Shuttle Columbia, esattamente 25 anni fa, il 23 luglio del 1999. Era veramente un’altra epoca. Ed era davvero uno strumento innovativo. Per quanto riguarda l’astronomia nei raggi X è stato il top per moltissimi anni. Non si contano le scoperte dovute al lavoro di Chandra.
In questo blog, attivo in varie forme da un paio di anni prima che Chandra iniziasse la sua avventura, moltissime volte ho parlato di lei, dei suoi risultati, del nuovo cielo che ci stava facendo scoprire. Basta fare una ricerca veloce, per immergersi in questo flusso. Era abbastanza facile, anche, perché il sito di Chandra era molto orientato, direi da subito, alla divulgazione: all’epoca, non era affatto scontato.

Dal lancio, Chandra ha osservato migliaia di oggetti, alcuni anche molte volte, per realizzare una serie di scoperte senza precedenti. Questa immagine rappresenta sinteticamente la varietà degli oggetti e fenomeni che la sonda ha studiato in questo quarto di secolo, dai buchi neri ai resti di supernova (e molto altro).
Gli sono davvero affezionato, perché tante volte ho parlato di lei (uno dei primi articoli fu per celebrare i suoi primi tre anni), perché questo modesto blog è cresciuto, in pratica, in sua cordiale compagnia. Lasciatemelo dire, in epoca in cui ancora pochi si fregiavano di fare divulgazione, io ricevevo il bollettino di Chandra e provavo a capire, e poi a spiegare, quello che stava facendo. Insieme a lei – e con la buona compagnia di Hubble e Spitzer – abbiamo incominciato a prendere dimestichezza con un cosmo nuovo, fuori dai nostri schemi abituali, fuori dal nostro modo di pensare.
Un cosmo, che provoca noi stessi a cambiare modo di pensare.
Ora, ben più che 25 anni fa.
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