Non molti giorni fa – alcuni fra voi l’avranno notato – abbiamo goduto di una bellissima superluna. Chiamiamo superluna, nel dettaglio, la coincidenza del fatto che la Luna è piena con la circostanza della maggiore vicinanza alla Terra. L’effetto è piccolo, da osservare ad occhio, ma esiste.
In Osservatorio, come potrete capire, non potevamo evitare di rilanciare questo evento astronomico, accessibile a tutti (qui lo spettacolo è assicurato, non servono grandi telescopi): la foto dal nostro account X è di Elisa Nichelli, con Phone 15 pro max usando zoom ottico massimo e aggiustando l’esposizione (e… trattenendo il fiato fortissimo) 😄
La superluna appena trascorsa era anche, per la cronaca, una luna blu, secondo la definizione per la quale così si chiama la terza Luna piena che accade durante la medesima stagione. In realtà non appare particolarmente blu, ma tant’è. Che poi non c’è chiaro accordo, un’altra definizione di Luna blu infatti la individua nella seconda Luna piena dello stesso mese (tanto per complicare le cose).
Prescinendo dalle varie ipotesi di spiegazione riguardo alle varie denominazioni, questa bellissima immagine ci mostra la superluna blu mentre sta sorgendo dietro il Tempio di Poseidone, presso Capo Sunio, in Grecia.
Questa superluna è particolare perché fa da apripista, è la prima di una serie di quattro: le prossime tre da osservare ci aspettano a settembre, ottobre e novembre.
Fin qui il puro dato osservativo. La Luna però – vorrei permettermi – è sempre super. Perché la Luna è davvero un corpo celeste speciale. Lo possiamo vedere come il simbolo dell’alterità, di ciò che vive accanto a noi ma non è noi. Certo, anche Saturno, anche le altre galassie, i quasar, non sono noi, non sono il nostro mondo. Ma sono oggetti lontani, inaccessibili in un certo senso.
Così non è per la Luna (ancor di più, da quando vi abbiamo messo piede). Foto come queste la mostrano decisamente all’interno del nostro cosmo. Si insinua profondamente nel nostro vissuto, partecipa alle nostre sensazioni, prende dimora nei nostri ricordi. Un mondo spesso suggestivo, a volte sottilmente inquietante. Comunque, un mondo altro.
Ed andarci, detto tra noi, è stata un’impresa storica, che ha segnato uno spartiacque nel nostro rapporto con il cosmo. Cinquantacinque anni fa, e pochi giorni. C’è chi l’ha vissuta in prima persona questa impresa, ed ancora la racconta.
Si dice lunatico per dire eccentrico, diverso, fuori dagli schemi, a volte matto (ma con l’accento su una sempre misteriosa incomprensibilità). Avulso comunque dalla logica di questo mondo: di questa Terra, appunto. E della Luna si sono occupati antichi poeti e moderni romanzieri.
Il poeta ed amico Claudio Damiani scrive
Cara Luna, da quando abbiamo posato il piede
su di te sei diventata ancor più misteriosa e lontana
e noi ti amiamo ancor più…
Rilanciando l’apparente paradosso, per cui nemmeno il contatto fisico elimina l’alterità, anzi se possibile la rilancia. C’è contatto, c’è relazione, ma non c’è possesso per assimilazione. C’è quidi spazio per l’amore, che è vero se è amore per una diversità, qualcosa che ci fa uscire da noi stessi, dai nostri schemi.
La Luna è poi ambito prediletto di musicisti d’ogni tempo. Ricordo soltanto che nel 1973 (qualche anno dopo il citato contatto fisico con il nostro satellite) i Pink Floyd realizzano un disco straordinario, geniale, sapidamente cosmico: The dark side of the moon, il lato oscuro della Luna. Eclipse, la canzone di chiusura – in una lucidissima perentorietà – ci ricorda che (mia traduzione)
Tutto ciò che c’è ora
Tutto ciò che è andato
Tutto ciò che deve arrivare
Ogni cosa sotto il Sole è in fase
Ma il Sole è eclissato dalla Luna
Lei è qui, tra noi. Simbolo preziosissimo di un mondo che è nostro e non lo è, al tempo stesso. Al medesimo tempo, palestra sempre accessibile, per allenarsi ad evadere dai pensieri terra-terra, onde iniziare un viaggio di rinnovamento mentale e cosmico insieme.
Perché è certo, da qualsiasi punto di vista, che il primo passo di qualsiasi viaggio verso il cosmo, non potrà che riportarci a contatto stretto con lei, la nostra bellissima, a volte inquietante, Luna. Sempre super, perché sempre presente, anche quando è meno evidente di così.
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