Di Massimo Morasso ne ho brevemente parlato, ottobre scorso, nel contributo intitolato “Quegli universi, ancora da gustare“. In quella sede, facevo riferimento ai quattro finalisti dell’ultima edizione del Premio Nazionale Frascati Poesia Antonio Seccareccia, considerando nell’insieme la loro recente produzione. Vale però la pena, mi sono detto, di incontrarli di nuovo, uno alla volta. Il premio è una istantanea significativa di quanto si muove nel panorama poetico italiano (intimorisce, al proposito, la presenza di molti grandi nomi nel suo albo d’oro) ed è ragionevole attraversare i testi dei finalisti con maggior calma, rispetto a quanto può farsi in una analisi complessiva.

Che peraltro, siamo pienamente in tema. Massimo (ligure, classe 1964) è difatti, affermato poeta e collaudato uomo del cosmo, insieme. Fa parte del consiglio scientifico dell’importante Festival dello Spazio che si tiene annualmente a Busalla, in provincia di Genova. Ritorno dunque volentieri a consultare i suoi versi, dolcemente esortato da questo comune interesse in ciò che esiste oltre la terra… [Continua a leggere sul portale Edu INAF]
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