Quarant’anni dopo

Cominciò così, per noi. Lo installammo nel nostro IBM con ben 10 MB di hard disk, e a quel tempo la cosa più bella da vedere era in effetti l’orologio, che potevi ridimensionare, e continuava addirittura a segnare i secondi anche quando non in focus…. Multitasking visuale. A quell’epoca, una cosa strabiliante.

Mi piaceva anche colorare le barre di Windows con quelle combinazioni a “pattern”, che erano in realtà opzioni di colori per ovviare alle limitate capacità grafiche del tempo. Se le sceglievi con attenzione, potevano venire fuori dei pattern a diamante che erano decisamente i miei preferiti.

Per chi programmava, poi, le 5 righe di hello world in C per DOS diventarono subito un centinaio con l’hello world per Windows. La maniera di interagire con quel multitasking era veramente complicata, e si basava sulla mutua implementazione della logica che lo permetteva tra Windows e le varie applicazioni. Oggi è interamente gestita da OS, è l’applicazione non deve aggiungere nessuna linea di codice per permettere il multitasking.

Per ovviare alla limitazione dei colori delle barre, si ricorreva ad una strategia di opportuni pattern, che mischiavano più colori insieme.

La scheda grafica era una VGA, 16 colori. Un deciso upgrade rispetto alla precedente CGA, che vantava appena quattro colori (l’odioso magenta, ciano, giallo e … verde, mi pare).

https://www.xda-developers.com/40-years-ago-microsoft-debuted-windows/

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Uno stile, come quello di Tim

Spot geniale, con potenti affermazioni da confermare.

Geniale perché sistema Tim Cook nella sua migliore posizione, e rimpiazza la ferocia carismatica leadership del compianto Steve Jobs con una esigente e inimpressionabile (apparentemente) Madre Natura.

Quindi bravissimi a proporre lo stile di Tim, più “coach di una squadra e partecipe con la squadra delle sorti”, che visionario condottiero, non come una deficienza rispetto a Steve, ma come una nuova luce, più forse invested nelle sorti della squadra tutta. Direi: più umana, più collaborativa, meno solitar-geniale.

In questo primo passo, Tim viene riproposto come 2nd in command. E il fatto che abbiano pensato a fare questo nonostante le critiche che non abbia la forza propellente del precedente CEO, è esattamente quello che trovo geniale

Invece di cercare di rispondere a quelle critiche forzando Tim in caratterizzazioni che sarebbero state artificiali, hanno mostrato il vero valore unico che uno stile come quello di Tim può dare alla compagnia Apple.

Le dittature visionarie dei geni funzionano straordinariamente, ma per un tempo limitato, generalizzando. Si può teorizzare che Apple aveva proprio bisogno di un CEO esigente, responsabile ma anche equilibrato, rispettoso, e capace all’ascolto

E comunque: detto questo – ed essendo grato per come hanno “aggiustato” un po’ la percezione di Tim – credo Apple debba innovare un po’ di piu .

Non sta proponendo molto, secondo me.

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