Blog di Marco Castellani

Categoria: auguri

Pasqua, una rinascita

Oggi preferisco lasciare da parte le mie parole, e lasciar parlare qualcuno dei miei maestri, delle persone che, prima ancora di indicarmi una via, mi rassicurano continuamente e dolcemente sul fatto che esiste una via. 
Perché questo fa tutta la differenza del mondo. 
La via può essere lunga, tortuosa, ripida, sdrucciolevole quanto si vuole. Si può cadere mille, diecimila volte al giorno. Ma nessuna caduta è vera obiezione al fatto che la via c’è, esiste. In fondo, al mio cuore non interessa troppo indagare la lunghezza della strada, interessa soltanto sapere che c’è. 
Non è una conoscenza intellettuale. 
Nessuna conoscenza intellettuale potrà mai scaldarlo, il mio cuore. Ormai lo so. Quello che cerca, che ogni tanto già timidamente avverte, è il dolce riverbero di una conoscenza affettiva. Credo che la risposta definitiva alle paure (soprattutto quella terribile di morire, di disperdersi, di svanire – da cui figliano le altre) non possa essere intellettuale, ma debba infatti essere di tutt’altra pasta, debba essere un amore.

Dal sentirsi amati – soltanto da qui – potrà partire la vera rivoluzione. 

…oggi il moto rivoluzionario torna ad essere il dinamismo della storia, purificandosi da tutte le distorsioni moderne, e ricollegandosi alla radice della più radicale di tutte le Rivoluzioni, quella per davvero permanente, quella che sta rovesciando da 2000 anni tutti i potenti dai loro troni imbrattati di sangue, e che i cristiani celebrano come la Pasqua.  

Marco Guzzi (poeta, filosofo, creatore dei gruppi Darsi Pace)

E niente è fissato, fermo. Tutto può cambiare. 

Dal giorno in cui Pietro e Giovanni corsero al sepolcro vuoto e poi Lo videro risorto e vivo in mezzo a loro, tutto si può cambiare. Da allora e per sempre un uomo può cambiare, può vivere, può rivivere. 

Luigi Giussani

E i dubbi, terribili, tremendi. I dubbi che inchiodano. Ebbene, quelli non vinceranno!

…la realtà, insieme al cuore, è la nostra grande alleata. Alleata contro noi stessi quando ci lasciamo prendere dalle nostre paturnie e dalle nostre paure. Per fortuna la realtà è testarda. Ed è più reale dei nostri dubbi. Si impone nelle nostre giornate –qualunque sia il nostro stato d’animo − senza chiederci il permesso. Lo vediamo quando ne sentiamo tutta l’attrattiva imbattendoci in un volto amato. Per questo, negare la sua evidenza è da pazzi. Negarla è come negare se stessi.

Juliàn Carron (presidene della Fraternità di Comunione e Liberazione)

E la Risurrezione ha un riverbero immediato, si può mappare in un personalissimo percorso..

Risurrezione è liberarsi dalle catene (psichiche) e vivere senza blocchi (interiori)

Anselm Grun

Fino a percepire che la strada che mi si profila davanti, che è bello percorrere, è anche e sopratutto  (come ogni vera avventura) una strada che corre verso l’interno di me. Il Mistero allora mi si fa vicino per offrirmi aiuto, nel viaggio affascinante della scoperta di me stesso. La strada per la quale io – credente o non credente (o più realisticamente, oscillante tra questi stati) – possa tornare ad essere semplicemente ciò che devo essere, un uomo.

Ciò che la natura richiede al melo è che produca mele e al pero che produca pere. Da me la natura vuole che io sia semplicemente un uomo, ma un uomo cosciente di ciò che è e di ciò che fa. Dio cerca nell’uomo la coscienza. È questa la verità della nascita e della resurrezione di Cristo dentro di noi. Quando sempre più uomini pensanti arriveranno a questa verità, quella sarà la rinascita spirituale del mondo. Cristo, il Logos: cioè a dire, la mente, l’intelligenza, che risplende nella tenebra. Cristo rappresentò una nuova verità sull’uomo 

Carl Gustav Jung

Tanti auguri di Buona Pasqua.

Tanti auguri di un paziente e sereno ricominciamento.

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Draghi

Va bene, visto che siamo in clima di auguri, il mio è il seguente… Ovviamente, per essere sentito, è un augurio smaccatamente personale, che però potrebbe anche risultare adeguato per chi mi legge.
Ebbene, che il 2014 sia un anno in cui finalmente iniziamo concretamente a smettere di scappare dai nostri draghi, dalle nostre paure: prima di tutto, dalla paura della nostra unicità, dalla paura del fatto che abbiamo una vocazione, che siamo su questa terra per un compito. Per arrivarci dobbiamo passare, necessariamente (come ci insegnano le favole, come ci dice ogni saggezza umana), dalla terra dei draghi.

I draghi, eccoli. Essi si pongono lì tra la vita di adesso e la luminosa speranza di una vita più piena, più nutriente. Forse sono lì per quello, per vedere se vogliamo, se vogliamo veramente. Se ci interessa vivere davvero una vita piena. Così basta, basta voltare la testa. Andiamo dai draghi, finalmente. Diamo loro soddisfazione: combattiamoli con allegra baldanza, senza scandalizzarci per tutte le volte che cadiamo.
Combattiamoli nel modo migliore, cedendo docilmente alla loro presenza, smettendo di fare opposizione. Lasciandoli venire, osservandoli e basta. Venite, voi draghi, voi fantasmi, paure. Mi arrendo, vi faccio spazio. Venite pure.
Sembra paradossale ma non lo è più di tanto. Perché sospetto che durante il combattimento ci diverranno amici e ci faranno passare oltre, ci faranno proseguire il cammino… Allora capiremo, capiremo che tutto ha un senso. Che tutto è servito, perché noi camminassimo…
Sarà solo allora che da te verrà il lupo,
 verrà per portarti paura. 
Se non lo fuggirai fratello ti sarà,
 è lui che davvero conosce 
il passo segreto che il monte ferisce, 
per il tuo capo il riparo sicuro
(Angelo Branduardi, “Il funerale”)
Buon 2014 ! E mi raccomando, non rinunciate a farvi amici i vostri draghi…!

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Natale tra amici…

Ci sono le cose che ti rallegrano al mattino. Quando ti svegli un pò incerto sull’umore che devi prendere, quando ti senti pesante di tanti piccoli compromessi, di tante cose non risolte che ti porti dentro, di tante zone d’ombra con cui convivi. A volte ogni mossa sembra una fatica, ogni passo un’impresa. Nel dubbio quasi ti blocchi. Vorresti la felicità subito e ti senti trattenuto da tanti lacci, incongruenze, mezze decisioni, dubbi. Ti guardi dentro e ti scopri così incapace ad amare davvero, quanto vorresti. 
Ci sono queste cose che ti prendono di sorpresa, allora, e ti rallegrano al mattino. Come quando apri il computer e vai a leggere un articolo, con la curiosità che deriva dalla fiducia che accordi a chi scrive. Leggi appena qualche riga de La tentazione del Natale, l’articolo di Juliàn Carron apparso su L’osservatore romano di oggi, e nonostante pensi di non poter essere sorpreso (In fondo, tante volte la tentazione è di non aspettarsi granché dal Natale. dice proprio)… caspiterina, sei sorpreso! 
Sei più che sorpreso, sei commosso. Perché, non c’è mica niente da fare, trovi esattamente le parole che ti servivano, che sembrano, per qualche misteriosa coincidenza cosmica, pronunciate e scritte proprio per te, esattamente per il tuo io che sta leggendo in questo momento! Esattamente.
«Il Signore revoca la tua condanna», cioè il tuo male non è più l’ultima parola sulla tua vita; lo sguardo solito che hai su di te non è quello giusto; lo sguardo con cui ti rimproveri in continuazione non è vero. L’unico sguardo vero è quello del Signore. E proprio da questo potrai riconoscere che Egli è con te: se ha revocato la tua condanna, di che cosa puoi avere paura? «Tu non temerai più alcuna sventura». Un positività inesorabile domina la vita.
Questo me lo rigiravo in testa stamattina, mi sorprendevo a commuovermi davvero. Le parole che mi servivano, trovarmele davanti, così. “Lo sguardo solito che hai su di te non è quello giusto; lo sguardo con cui ti rimproveri con continuazione non è vero“. Mi sono sentito improvvisamente accolto, voluto bene… amato. Uno si scioglie e si commuove se è amato, sennò tenta di fare il duro. Trovando solo durezze. Ma se è amato… oh, è tutto un altro discorso, si aprono diecimila possibilità. Si intravede ogni bellezza. Brilluccica anche, pur se appena intravista, una “positività inesorabile”.

Così dico grazie, grazie Juliàn per farti tramite di questo Amore, per insegnarci che siamo amati. Sempre e comunque.
E un altro segno bello lo trovo, un altro percorso brillante, bello, lo intravedo dal post di Alessandro D’Avenia, che ho avuto il privilegio di incontrare in una libreria di Roma, non molti giorni fa (vedi il post su questo blog)
“…c’è per me una bellezza che non si rovina, che non si rompe, che non c’entra con il nettare e l’ambrosia, con la proporzione e l’armonia, ma c’entra con la vita quotidiana, con il sudore, i capelli, la pelle, le mani screpolate, la fatica, lo sco­raggiamento, la tristezza, la paura, il falli­mento, il sangue, il freddo e il sonno. Una bel­lezza senza perfezione. Una bellezza che c’en­tra con tutto, perché tutto ha attraversato. U­na bellezza fecondata da limiti e sproporzio­ni, per partorire ciò che non passa. Io questa bellezza cerco. Questa bellezza nasce per me. In una stalla.”

Questo anche mi dà calore, mi dà speranza, conforto. Ne ho bisogno, per la vita, non per un fatto intellettuale. Proprio per la vita.
Questi sono alcuni dei miei amici, li sento amici, e sono grato per la luce che gettano su questi giorni. Ho bisogno di essere aiutato, condotto per mano, a capire. Alla gioia. Ho bisogno di camminare preso per mano, e sto capendo – mi ci è voluta quasi una vita – di quanto mi servono per il cammino, mia moglie, i miei amici, tutti quelli che testimoniano che c’è un cammino che può essere percorso. A volte faticoso, ma bello. E’ una lotta, spesso tento di sottrarmi al fatto semplice di camminare. Eppure ogni volta uno torna sul sentiero, con sempre più ragioni per farlo.
C’è una bellezza che non si rovina, che non si rompe… che c’entra con la vita quotidiana. 
Auguri di buon Natale 🙂
Riprodotta per gentile concessioni di Euresis.org

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Buona Pasqua – Happy Easter


Buona Pasqua – Happy Easter
Inserito originariamente da gigilivorno

“Questa è la sfida davanti alla quale siamo tutti, incapaci di trovare una risposta per i nostri peccati e per quelli degli altri: accettare di partecipare alla Pasqua che celebriamo in questi giorni, l’unico cammino per vedere rifiorire la speranza.”

J. Carron

A tutti, i miei migliori auguri per una Lieta Pasqua; con il rifiorire della speranza, rifioriscano tutte le cose buone che abbiamo nel cuore… quelle cose luminose e belle che teniamo nascoste, quasi protette dal mondo, possano trovare, anche attraverso la nostra pazienza (e mendicando l’aiuto di un Altro), compiuta espressione, nel tempo.

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