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Sulla rincorsa tra G+ e Facebook
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Ora su G+ si può anche disegnare…! (dal blog di Google Plus) |
E’ intrigante, comunque, accorgersi come i due network si stiano studiando. Se G+ ha preso moltissimo da FB, nei meccanismi e nelle dinamiche essenziali (fino a livelli di dettaglio come la recente l’introduzione dei giochi) è anche vero che nelle ultime settimane lo spesso dormicchiante lento sviluppo di FB ha avuto un sussulto di attività: guarda caso, è stato anche introdotto un meccanismo simile alle cerchie di G+, ovvero una gestione più completa e più immediata di liste diverse di amici. E altre grosse novità pare siano in imminente arrivo.
Google+, amicizie fuori dagli schemi…
Giocando un pò con Google+ mi accorgo di come il cervello caschi per pigrizia in errate considerazioni. La pigrizia di non pensare fuori dagli schemi consolidati è una perniciosa tentazione “al ribasso” che è sempre incombente, almeno per me. In questo caso la tentazione di pensare “come in Facebook” gioca brutti scherzi, in un posto che sembra – in buona sostanza – un clone di Facebook, ma tale non è.
Per Facebook (al quale riconosco altri pregi), come ho scritto, la relazione tra due persone è semplice e biunivoca; io sono amico tuo se tu sei amico mio, e stop. Non mi pare sia dato il caso in cui io permetto a te di conoscere la mia attività online “fino” ad un certo livello, e tu mi permetti l’analogo, ma mi metti in un livello diverso. Questo è reso possibile dalle cerchie di Google+, e secondo me è una trovata semplice ma molto interessante, e rende possibile una condivisione dei contenuti molto più raffinata e granulare di quella di Facebook, che al confronto potrebbe sembrare un tantino grossolana.
Ma perché parlavo di pigrizia mentale? Perché mi sono accorto che la mia mente costruisce d’istinto una relazione biunivoca tra me e le persone che ho in una cerchia, che pesca ad un dato livello della mia vita online. Immaginando una mutua, paritetica, relazione. Devo pensarci coscientemente per realizzare che il dato livello di visibilità di una persona per me può essere diverso da quello che io ho stabilito per lei.
Anni di social network che lavorano sul modello di amicizia biunivoca ad un unico livello, mi hanno impigrito i neuroni….? Benvenuto il plus di Google, che a prescindere dalla fortuna che potrà avere, intanto mi forza a ragionare fuori dai soliti schemi 🙂
Google+, prime impressioni
Nascita di un social network
Il varo di Google+ è anche un’occasione per riflettere un pochino su come nasce un social network nell’epoca attuale. Oggi solo una organizzazione gigantesca come Google osa sfidare davvero Facebook, per ogni altro soggetto sulla rete, sarebbe una follia (e forse lo è comunque?)
Ben diverso è stato l’inizio dello stesso Facebook, partito come sappiamo nel 2004 per opera di uno studente allora diciannovenne che si divertiva al computer, e due suoi amici. L’idea come sappiamo è risultata vincente, oltre ogni aspettativa. Ma l’inizio è stato assolutamente “minimo”, in termini di risorse, senza nessuno studio particolare di progettazione. Giusto per divertimento, e per inseguire un’idea.
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Una parte della pagina Google+ |
Quell’idea è diventata una fonte di guadagno incredibile, sollecitando gli appetiti di organizzazioni elaborate e gigantesche come Google, che ha sicuramente impiegato consistenti risorse di uomini e mezzi per sviluppare il suo plus, la sua risposta a Facebook – quel sito creato da un piccolo gruppo di curiosi adolescenti.
Ma oggi, una partenza come quella di Facebook, sarebbe ancora possibile? Due ragazzi e un computer, potrebbero ancora bastare per sviluppare un’idea vincente, o il web si è troppo “scafato” e abbiamo perso l’immediatezza di pochi anni fa?
Se inventavo io Facebook…!
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Facebook ha una discreta “parte” anche nel recente film di Checco Zalone “Che bella giornata” |
Ti piace la pagina?
sua amplissima diffusione, che la rende praticamente uno standard “de
facto”) quello che non è riuscito praticamente mai a nessuno (intendo
sul serio). Avete presente quei tastini blu con “mi piace” che compaiono
sempre più spesso nei diversi siti? Quelli che segnalano su Facebook il
gradimento di una qualsivoglia pagina web, per capirci.
La cosa simpatica è che oltre al numero di persone a cui piace una data
pagina, vengono elencati espressamente i tuoi amici che hanno dato il
gradimento. Siccome gli amici vengono scelti anche in base agli
interessi, non è raro trovarne nelle pagine che visitiamo
personalmente.
Per esempio, a me che per lavoro e per passione scorro diverse pagine e
siti di argomento astronomico (e sempre di più trovo implementate i
widget di Facebook), non è raro imbattermi in un sito che trovo già
“apprezzato” da alcuni miei contatti. Questo innegabilmente rende la
navigazione meno impersonale e aggiunge in alcuni casi un gradevole
senso di comunità.
In questo modo si ottiene una sorta di “gradimento” della pagina, per di
più “personalizzato”, che tanti indici e rank secondo me non sono mai
riusciti a rendere interessante.
Facebook e Google, uno scontro tra giganti…
Molte persone che usano Facebook non si intendono di web2.0 e delle sue sottigliezze (nemmeno conoscono Twitter, sovente). Dire “non mi piace facebook” è ormai come dire “non mi piace la posta elettronica”. Può essere bellissimo o terribile (a seconda dei punti di vista), ma con buona pace di tutti, allo stato attuale è semplicemente uno standard.
Insomma, i contendenti affilano le armi. C’è del positivo, in questo: lo sforzo tecnologico e innovativo derivato da questa rincorsa è notevole, e dovrebbe produrre risultati interessanti. Un ovvio appunto, ma significativo, è che sono entrambe aziende che – guarda caso – si sono ampiamente e dichiaratamente basate sul software e sulla filosofia open source. Poi dicono che non paga…
Ma ormai i tempi sono maturi. Gli eserciti schierati: la vera battaglia sta per iniziare.
Noi utenti stiamo a guardare (e a sperimentare).