Blog di Marco Castellani

Categoria: impressioni Page 2 of 3

Mattine di sole…


Tranquil Evening
Inserito originariamente da zoom in tight

Stamattina mi sono fermato con la macchina vicino al parco, appena uscito dal garage. Portata Agnese a scuola (in ritardo già per io secondo giorno di scuola, ma eravamo almeno riusciti a finire i compiti!), ho fatto appena due passi vicino al parco per andare al bancomat.

Ebbene, era una mattina di sole così deliziosa, con le strisce di sole che si adagiavano sul parco così limpide.. che avrei volentieri lasciato la macchina parcheggiata e mi sarei messo a passeggiare. Certe volte la voglia di natura si fa quasi prepotente, e magari uno avrebbe preferito una passeggiata al parco, oppure anche (sapendolo fare) una gita in canoa invece che la giornata davanti al computer…

Ok, non che il lavoro non sia interessante (fortunatamente in astrofisica ci sono sempre cose da capire). Giusto così, un’impressione… 😉

Loading

Parchi e passaporti…

Sabato soleggiato e decisamente caldo. La moglie al telefono mi dà la buona notizia dell’ottimo preso da Andrea all’esame di terza media… sono contento! Insieme mi ricorda del passaporto della primogenita, da andare a ritirare in questura: ormai sarà pronto…

Esco nel caldo incredibile di questi giorni, per fortuna il traffico è sopportabile. Arrivo alla questura; c’è poca gente, faccio presto e in pochi minuti esco con il passaporto in mano. L’addetta all’ufficio vede che sono ricercatore e si informa sulle possibilità di lavoro nel settore scientifico, mi pare per la figlia. Rispondo cercando di non essere pessimista: comunque non è un momento facilissimo, si sa. Però però non è nemmeno detto che non si trovi… dipende certo da tante cose. Mi saluta contenta, credo, che mi sia reso disponibile per una piccola conversazione.

La giornata è luminosissima; ho bisogno di luce e sole quasi come una lucertola; sento come un bisogno di risanamento, di ampia e lieve solarità, di positività mediterranea, robusta. Vera, non superficiale.

Dietro la questura si apre il parco, vi è un ampio parcheggio, delle case dall’aria simpaticamente popolare, alberi, forse una scuola. E’ un posto che mi è sempre piaciuto: a volte basta stare in alcuni posti per sentirsi rigenerati; forse solo per il fatto di essersi presi un attimo per stare dove ci va, dove ci piace – senza tanti pensieri.

Faccio la spesa al discount adiacente la questura, poi decido di ripassare con la macchina nella zona verso l’ampio parco. Mi fermo un attimo: è bello, nella mattinata sfolgorante, ed è un posto pacifico, quieto. Esco dall’auto e ammiro la distesa sconfinata del parco; gusto la quiete del posto, che mi trasmette serenità.

Riporto a casa la spesa; riporto i miei angolini belli dentro me. Curioso, più vado avanti, più formo in me un particolare elenco di posticini, il più delle volte assolutamente ordinari, che mi piacciono, con i quali sono in consonanza. Ad esempio l’angolo presso la banca, vicino a casa di mia moglie quand’era coi suoi; il mercato coperto, di cui ho già scritto… e altri posticini, come quadretti delicati e semplici. Il trionfo della microgeografia, magari? Non posti lontani, esotici, ma frammenti di un microcosmo cittadino, sfaccettature di ambienti a volte anche poveri, ma suggestivi per il mio animo?

Non c’e’ molto da pensare; piuttosto, ogni tanto bisogna ripassare, come salutare dei vecchi amici…

Loading

Pesce azzurro

Al mercato coperto, una mattina soleggiata di sabato. Ogni banco, ogni esercizio è incastrato in una composizione grande; ogni banco è un universo a se. Colori, odori, temperatura, tipo di merce; guardiamo la panoplìa di colori del banco della frutta e verdura, per esempio. Sentiamo odori e immaginiamo consistenze, gradi di maturazioni, sapidità; chiediamo dei meloni e altra frutta. Una serie di colori perlopiù morbidi, a tappezzare l’estensione delle cassette, accostate a riempire lo spazio disponibile.

Pochi metri oltre, il banco del pesce, ci porta in un reame il cui colore dominante è l’azzurro, insieme al color argento del lucido metallo, la temperatura si suggerisce bassa, guardando il ghiaccio tra il pesce. I crostacei in questo sfondo, spiccano facilmente del loro arancione vivo. Delle donne stanno valutando il pesce da comprare, una con la lista della spesa; è bello che ci si consiglia su cosa comprare e quanto, con l’esercente. Mia madre chiede un certo pesce, se fa bene. Certo è pesce azzurro, contiene Omega 3. Risponde l’esercente, mostrando cordialità e una cerca competenza nel suo settore.

Camminiamo oltre e traversiamo di sfuggita altri diversissimi universi; tutti incastonati nel meta-universo dello spazio del mercato, con sufficiente ombra per ristorarci nonostante la calda giornata estiva.

Loading

Jamaica farewell… in Monteporzio

Sounds of laughter everywhere and
the dancing girls swaying to and fro
I must declare my heart is there
thou I’ve been from Maine to Mexico…

Mattina. Mentre mi arrampico in auto verso Monteporzio, questo piccolo paesino nei dintorni di Roma, risuonano in auto le note di Jamaika farewell reinterpretata da Eugenio Finardi nel bel disco Acustica, di un pò di anni fa…

… il sole bacia l’ampio colle di fronte, affollatissimo di verdi alberi, in direzione del quale la strada si inerpica. E pare tutto uno sfondo luminoso, una cornice di bella natura; la chitarra esegue leggerissima ed espressiva gli arpeggi della canzone, e la musica sembra mirabilmente adattarsi all’ambiente, ricavarci uno spazio suo, farlo risuonare..

….. E siamo lontanissimi (…purtroppo?) dalla Jamaica, dalle palme, dall’ambiente della canzone che interpretò con successo – imparo ora – Harry Belafonte. Nulla di che stupirsi, mi dico: la forza espressiva della musica, il suo significato universale…

…I must declare my heart is there…. 😉

Loading

Roma Strasburgo, pensieri

Così… tante cose, tanti pensieri che si muovono, tante impressioni… Stamattina ho accompagnato Paola al trenino, ora è già a Strasburgo, dove rimarrà per qualche giorno per lavoro.

Ora con i bimbi a casa..o dovrei ormai cominciare a dire i ragazzi … chi si (ri)vede i Cesaroni (papà compreso, mentre con la finestra aperta aspetta un refolino di vento, chè già a Roma è scoppiata la piena estate), chi gioca al computer… ed è strana la lontananza, non mi ci sono ancora abituato. Non dico che la prendo male, però è strana.

E immaginare quello che vede lei, così lontano da qui, dai tragitti di vita abituali… e vedere il tempo che passa, stupirsi del fatto che la figlia maggiore ora si prende l’incarico di preparare la cena.. e vedere tante piccole cose e tante piccole parti della famiglia, capire che è fatta di tutto questo, e altro ancora…tante piccole cose che hanno una consistenza, un sapore – se ci si ferma a sentire, a capire…

Chissà com’è a Strasburgo, questa sera. Sicuro che c’è una ragazza che stamattina era qui a Roma 😉

Loading

Venezia 2006, un flashback


pict0345.jpg
Inserito originariamente da mcastellani

Finalmente ieri (con un ritardo che può rivelare qualcosina della mia naturale tendenza alla procrastinazione….) mi sono deciso a caricare su Flickr le foto prese durante il Workshop di astronomia di Venezia nell’ottobre 2006.

Riguardandole mi tornano alla mente la splendida suggestione di “camminare dentro un grande quadro”, la bellezza di alcuni scorci, di alcuni quartieri nascosti, la danza – da alcune parti sommessa, da altre trionfale – dei colori. una festa per gli occhi.

Sì sì ci devo tornare, stavolta con Paola… 😉

Loading

Le mimose sono in fiore…

Le mimose sono in fiore. Lo vedo un pò dappertutto, stamattina. Accompagno Agnese a scuola, mi dice di fermarmi davanti all’ingresso, per il resto va da sola. Sta diventando grande, ormai. Però a colazione mi voleva vicino, voleva che fossi proprio lì in cucina, vicino a lei: prendeva la mia mano mentre mangiava. Grande e piccina insieme, che tenerezza a guardarla. Guardarla. Basta esserci, basta essere lì. Pazienti, quando si può: questo premia, non ci sono guitezze particolari, mi ripeto. E Paola che mi abbraccia, prima di salutarmi, quando di solito – tutti quanti – si pensa solo alle tante cose da fare e alla giornata che inizia. Già, basta essere lì, esserci anche con i pensieri; che gran colpo di fortuna tutto sommato che non si richieda altro, che gioia che sia una cosa sempre possibile, una strada sempre ri-percorribile. Lo spessore di essere qui (mi accorgo meglio delle volte che sono andato lontano senza nemmeno accorgermi).

Prendo la macchina e faccio la strada per il lavoro. Accosto l’auto di una amica di famiglia, che ha i figli nella stessa scuola elementare di Agnese e Simoene. Ci scambiano un cenno di saluto, un sorriso. Mi dà una impressione buone di solidità e premura insieme, mi piace il suo carattere. Quanti piccoli incontri nelle giornate. Io lo so che non sono solo anche quando sono solo, ora che scrivo mi viene in mente il ritornello di questa bella canzone: quanto è vero.

La strada larga che mi porta, costeggia parti di campagna romana. Faccio a tempo a scorgere gli alberi di mimose, esplosi di giallo. Giro e mi immetto sul raccordo: poco traffico oggi, meno male…

Loading

Camminando camminando…

Che bello però, semplicemente, “camminare” per le strade del proprio quartiere.

Ieri sono rimasto con la macchina nel garage, a secco di gasolio e – complice lo sciopero dei camionisti, che inibiva ogni velleità di rifornimento – ho fatto una cosa che non mi capitava più da quasi… una vita: sono uscito a piedi e ho fatto un giro per i negozi lungo Via Ugo Ojetti. Obiettivo: cominciare (in ritardo) a cercare regali e soprattutto “idee di regali” per il Natale 2007, ormai alle porte.

Per chi è abituato a muoversi (per forza, non certo per scelta) quasi sempre in automobile, muoversi a piedi è … strano: dopo un pò ti accorgi che vedi meglio e con più attenzione l’ambiente intorno a te, ne “registri” gli umori, i timbri caldi, freddi… vedi le persone in volto, di alcune ne indovini i pensieri…

Cambia la “scala delle distanze”, ma cambia in meglio: comprendi che con un buon ritmo di camminata, le distanze non sono poi così grandi, spesso. E magari capisci che ogni tanto la macchina, lavoro ed impegni permettendo, potrebbe pur rimanere in garage… 😉

Loading

Page 2 of 3

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén