Blog di Marco Castellani

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Quarto giorno a Leiden


Leiden
Inserito originariamente da natalija2006/ (out in the wild)

Quarto e ultimo giorno che passiamo completamente a Leiden. Domani sera ‘l’aereo dell’Alitalia (se la compagnia esiste ancora..) ci riporterà in terra italiana, nella capitale.

Oggi altri passi avanti nel lavoro, anche se la teleconf di stamattina e il seminario di istituto di oggi pomeriggio ci hanno sottratto parecchio tempo. Però qualche altro tassello alla situazione l’abbiamo aggiunto.

Stasera cena ad un locale finalmente “olandese”. Mangiato una cosa che sembrava un “frittatone”, ma non era male, comunque. Poi il posto è molto bello e accogliente, colori caldi e legno chiaro, ti fa sentire a tuo agio. Poi una ragazza olandese davvero incantevole che serviva ai tavoli; hanno certi sorrisi e dei volti aperti, espressivi, che indubbiamente potresti subirne una certa fascinazione…

Come pure la ragazza olandese che parlava piuttosto bene l’italiano che si è fermata a parlare con noi in albergo per un’oretta. C’è una espressività nei loro volti, che a volte rimane impressa. Saremo noi che stiamo troppo tempo a studiare Java e la “pipeline” di Gaia dentro una biblioteca che manco si vede fuori, sarà certamente questo… Te li dicevo io che Java fa male.. 🙂

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Terzo giorno a Leiden

Oggi finalmente degli spiragli di sole allietavano Leiden, anche se tratti. Ma che freddino la mattina e la sera. Abbiamo atteso l’autobus, io e Luigi, questa mattina per più di mezz’ora, non abbiamo per nulla capito come mai. E l’altro che ci doveva portare all’istituto di astronomia non sembrava passasse in orari accettabili. Abbiamo ipotizzato fosse festa nazionale, vedi a non conoscere il posto. Mah!

Avanti ancora con il lavoro, anche se a volte uno avrebbe la fretta di voler fare di più e meglio; purtroppo il presto a volte, mi sembra, è nemico del bene. Bisogna pure avere pazienza, e vedere le cose che si costruiscono piano piano. Anche con i rapporti tra le persone; lavorare fianco a fianco, parlare, interagire, scherzare, prendere il caffè insieme: mi rendo conto che non sempre si può lavorare a distanza via E-mail. Scopro l’acqua calda, ma lo dico lo stesso. Ebbene, no, anche nell’epoca del web, non si può prescindere dal contatto; dopotutto non viviamo (ancora) solo dentro uno schermo: voglio dire che tutto questo si traduce anche in effetti positivi sul lavoro.

Anche, credo, il fatto che si sia stati bene alla cena al ristorante indoesiano, dove ci ha portato Antony. Tante cose passano, ma i rapporti umani veri, lavoro o no, rimangono e stabiliscono delle connessioni che – insomma – non si lavano via col tempo, che portano qualcosa, che arricchiscono. Le persone sono delle ricchezze, ognuna avrebbe qualcosa da farti capire, una visione del mondo dalla quale potresti imparare. Mah, dico cose sconclusionate? Troppo ingenuamente romantiche? Forse sarà l’ora… ora vò a dormire, che è meglio. Domani ci aspettano i datataker. Cosa sono ? Ah cose di Java, lassa stà… 😉

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Ritorno da Teramo

Tornato ieri sera dalla tre giorni all’Osservatorio di Teramo, per il progetto del software del satellite GAIA prossimo venturo. Partito un pò dubbioso sull’esito e sull’utilità del piccolo meeting. Sono contento ora invece, perchè tra le nebbie piuttosto oscure delle cose da fare (in questo ancor misterioso linguaggio chiamato Java) grazie ad uno sforzo congiunto di diversi cervelli (oltre il mio, su cui non farei un affidamento esagerato…), si è cominciato a vedere un pochino di luce….

…ed è quello che ci vuole per andare avanti, bastano dei piccoli risultati per aver la spinta a procedere (almeno per il sottoscritto!)

Come contorno, deliziose cene a base di arrosticini e altre ottime pietanze, il che certamente non nuoce ! 🙂

Pubblicato con Flock

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Tre giorni a Bologna…

Alla fine è andata bene, questa piccola trasferta a Bologna per i tre giorni di corso di Java della unità CU5 del progetto di Gaia di ESA. Bisogna proprio che butti giù due note, anche se il tempo è sempre poco (oppure il lavoro da fare sarebbe sempre tanto..??), ma altrimenti questo mio povero blog rimane un pò troppo in standby…

E’ stato, come pensavo, un corso abbastanza intenso, in termini di cose fatte e soprattutto di cose “semicomprese” da ricomprendere e ruminare una volta tornati a casa. Comunque è stato utile per capire la direzione che sta prendendo questo grosso progetto (del satellite Gaia che sarà lanciato nei prossimi anni), e regolarsi di conseguenza. Primo, mi devo decidere ad imparare bene Java: tutto l’environment in effetti si svolge su questo linguaggio, prima si apprende meglio è. E’ come qualche anno fa era per il Fortran: io (e taluni altri) lo uso ancora, ma certo non è il linguaggio… del futuro! Poi, è stato bello interagire con gli “insegnanti”, MR e FDA, una coppia (proprio: sposati tra loro) molto disponibile per charimenti ed altro, oltrechè ovviamente esperta nel proprio lavoro.

Poi.. Bologna, i portici… lo stare in un’altra città tutto d’un botto.. il viaggio in treno da solo, nella quiete… il gioco di aggiornare il microblog dal telefonino – un pò per farmi compagnia nei momenti in cui ero da solo (i link puntano ad alcuni post fatti in diversi momenti) l’impaccio di dover mangiare da solo, il primo e il secondo giorno (prendete nota: odio andare al ristorante da solo!!), e il divertimento di occasionali scambi di battute con le vicine di tavolo (e io che sono timido!) …

… l’albergo, la colazione la mattina, la corsa verso l’Osservatorio, con la cartina in mano… il ritorno con il collega LP.. la partita vista a casa mia, con tutti i bimbi intorno… la cena sociale, il ristorante carino e le persone simpatiche, non tante così che si poteva stare tutti assieme, le gag fatte con LP piaciute anche agli altri… tante piccole cose da ricordare, come in ogni viaggio, come in ogni istante forse (ma nei viaggi, mi sembra più facile tenere gli occhi aperti per vedere)…

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Riflessioni mattutine…


Sunrise Reflections
Inserito originariamente da bridgepix

Mmmm… alla fine forse ce la facciamo! Mi sa che qualche giorno in montagna ci farà bene, dopotutto. Ogni tanto ci vuole, ogni tanto bisogna riprendere un pò di ossigeno, cambiare gli schemi magari troppo “usati” per poi riprendere con un pò più di vigore… D’altra parte i pupottoli di famiglia sono entusiasti e non vedono l’ora – grandi e piccoli – di rimettere ai pieduzzi scarponi & sci. E dire che ormai scivolano meglio del sottoscritto, almeno i più grandi (ok ok, non ci vuole molto…).

Speriamo che la neve tenga per un altro pò. Intanto cerco di sistemare le cose da fare al lavoro che, manco a dirlo, si accumulano di impegni importanti proprio quando uno deve partire…! Beh fa nulla: già mi immagino a mangiare polenta con le spuntature al ristorante sugli impianti, fuori magari la neve, l’aria tersa, e perchè no un bel sole… 😉

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Seminario di istituto…!

Alla fine è andata bene, grazie al cielo. Ero un pò preoccupato, come sempre quando devo parlare “in pubblico”. Certo erano solo venti minutini, più o meno, eppoi avevo dalla mia il vantaggio di parlare di un progetto che conosco bene, quello “tutto mio” del database degli ammassi globulari. Tuttavia non posso negare che un pò d’ansia rimanesse… Invece cominciando a parlare, pian piano è passata la preoccupazione, e ho cercato di mettere in luce – davanti al “pubblico” dei ricercatori dell’Osservatorio (direttore compreso) le caratteristiche e le particolarità del progetto.

Senza farla lunga (ché mi imbarazzo a parlare di cose mie, poi mi sembra di vantarmi ma non ne ho proprio l’intenzione…) dico che sono stato contento dei feedback ottenuti, subito dopo l’intervento, in termini di domande e curiosità (eppure una domanda dal … direttore galattico..!), ma in maniera non inferiore, anche dai contatti che ho avuto dopo il seminario (fino a pochi minuti fa, quando un altro amico è venuto a cercarmi per questo), per quelle persone che mi hanno fatto capire in modo più o meno esplicito e.. colorito (“certo che ti sei fatto un c.. così eh!“) che erano rimaste colpite per la “mole” di lavoro che il progetto aveva implicato. Per quell’amico alle canarie che il giorno prima – via skype – mi confortava scrivendo frasi del tipo “dài, che è una cosa unica al mondo… devi parlarne!” . Insomma sono contento. Sì, contento di aver fatto questo lavoro, di continuarlo, e di esseri deciso a raccontarlo un pò in pubblico, con questa piccola presentazione di ieri mattina.

Dovuti ringraziamenti vanno anche all’incoraggimento della cara sposa, che ben mi conosce e sa quali e quanti dubbi mi vengono e pazientemente mi convince a “propormi” ugualmente… Un bacione, mia cara Paola; te lo meriti davvero (per questo e per tutto il resto!).

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Coperta novembrina, ed altro…


November cover
Inserito originariamente da LucaPicciau

…Lo so, lo so: non dite nulla! Sono fissato con le foto della natura con i colori autunnali, ormai è cosa assodata…….. 😉

Tra una cosa e l’altra, sono riuscito finalmente proprio stamattina a finir di approntare la nuova versione del database degli ammassi globulari, che tanto mi ha fatto “tribolare” per la riorganizzazione delle tabelle MySQL.. si raggiunge all’indirizzo http://snipurl.com/gclusters

PS pensavo tra me e me.. non lo scrivo sul sito, ma questa per me è la “release Paola”.. beh un piccolo tributo alla mia sposa e al suo amore 🙂

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Blazing Glory


Blazing Glory
Inserito originariamente da isadoreberg

Meno male che non c’era fila in autostrada, oggi!

Arrivo, prendo il caffè. Faccio in tempo a sistemare il capitolo primo del libro di papà su Scribd.com (favoloso questo servizio web, non lo conoscevo ancora! Ieri sera ho “giocato” a metterci il mio articolino di cui ho già parlato nel post precedente). Arriva in stanza AT: c’e’ da lavorare sulle pagine per il prossimo congresso di Cefalù, poi devo andare dai sistemisti per fare abilitare l’account mail relativo al congresso; c’e’ anche da sistemare il first announcement.. insomma un “tranquillo” giorno di lavoro 🙂

Tra una cosa e l’altra, giro gli occhi e trovo sullo schermo, nella pagina di iGoogle campeggiare un bellissimo albero rosso… clicco, rimango ammirato. Che faccio, lo metto nel blog? Sì sì, mi prendo un attimo e scrivo un post: così, come viene 🙂

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