– Anita, guarda! – mamma adesso le stringe la mano più forte.
– Guarda cosa, mamma?
– Guarda in alto!
Un po’ infastidita, Anita alza lo sguardo. E improvvisamente vede. Vede miriadi di puntini luminosi brillanti, quelli che non si scorgono mai, in città. Vede un cielo pieno pieno di stelle, come non se lo ricordava da tanto. Accidenti. È un cielo semplice e bellissimo.
Quella volta in montagna, la mamma l’aveva presa per mano e condotta fuori, in giardino. Quella notte, ad esempio, la Luna non c’era. Era nascosta, sparita. Andata, chissà dove. E guarda che meraviglia: una meraviglia assoluta. Era tutto pieno, ma davvero pieno di stelle! Una cosa fantastica, da non crederci. Tutto un cielo puntinato, splendidamente intarsiato, trapuntato. Insomma, da perderci la testa.
Dal racconto Ci vuole un grande telescopio? pubblicato in Anita e le stelle: la saggezza di uno sguardo (su Amazon in formato cartaceo ed ebook).
– Pensa come sarebbe, non sarebbe strano davvero? – Ma cosa, scusami? – Questo. L’idea di passare la vita così… – Non ti capisco, così come? – Passare la vita, come preparandosi ad una festa… – Ma non ti seguo, che festa intendi? – Una festa. Una festa bellissima. Anzi, no. – No? E cosa? – Una festa, più bella ancora…
Conosci il respiro e quel volo di stelle che la sera riempie l’aria e ti lascia
sola, nello spazio stesso di quel respiro sbigottita nella pace inedita propria d’esser sola tra quel pazzo flusso di astri, che ti inebria d’orzo e grano il ventre.
Che poi solo il tuo sorriso lo sa, lui soltanto lo sa il come ed il perché le stelle volino, che qualsiasi
trito discorso le tirerebbe tutta a terra, non splenderebbero più né mai ardirebbero ancora, di volare.
Volan stelle solo, se il tuo sorriso le tiene sempre per l’aria, il tuo dire e non dire che c’è sempre questa via di gioia le mantiene tutte slanciate nella loro corsa siderale, perché
alla fine è così proprio così, tutte le stelle sempre ti guardano, ogni istante ti guardano per sapere cosa fare per sapere se un tuo dire di sì un tuo sorridere, le lascia esistere