Blog di Marco Castellani

Categoria: Testi Page 2 of 4

Lavori di Marco Castellani

Le stelle di Gaia

– Anita, guarda! – mamma adesso le stringe la mano più forte.

– Guarda cosa, mamma?

– Guarda in alto!

Un po’ infastidita, Anita alza lo sguardo. E improvvisamente vede. Vede miriadi di puntini luminosi brillanti, quelli che non si scorgono mai, in città. Vede un cielo pieno pieno di stelle, come non se lo ricordava da tanto. Accidenti. È un cielo semplice e bellissimo.

Loading

Quella volta in montagna

Quella volta in montagna, la mamma l’aveva presa per mano e condotta fuori, in giardino. Quella notte, ad esempio, la Luna non c’era. Era nascosta, sparita. Andata, chissà dove. E guarda che meraviglia: una meraviglia assoluta. Era tutto pieno, ma davvero pieno di stelle! Una cosa fantastica, da non crederci. Tutto un cielo puntinato, splendidamente intarsiato, trapuntato. Insomma, da perderci la testa.

Dal racconto Ci vuole un grande telescopio? pubblicato in Anita e le stelle: la saggezza di uno sguardo (su Amazon in formato cartaceo ed ebook).

Loading

Sabato Santo

– Pensa come sarebbe, non sarebbe strano davvero?
– Ma cosa, scusami?
– Questo. L’idea di passare la vita così…
– Non ti capisco, così come?
– Passare la vita, come preparandosi ad una festa…
– Ma non ti seguo, che festa intendi?
– Una festa. Una festa bellissima. Anzi, no.
– No? E cosa?
– Una festa, più bella ancora…

brano inedito

Loading

Richiamo al voto

Siamo in un tempo buono
Un tempo propizio
Non c’è bisogno di predare

Per un po’ o almeno farlo
Con un sorriso nuovo,
Una distensione laterale

Il pane torna a saper di pane
I sorrisi di sorrisi
La cappa un poco si solleva
Anche solo in potenza.

Hanno paura che
L’orrendo giocattolo si sfasci,
Che il cuore di sangue della gente
La nostalgia di baci e di tramonti

Mandi fuori rotta la macchina
Della guerra e degli acquisti.

La felicità, anche di chi soffre,
Vuole uscire e spandersi tra le case:
Viene voglia di riconsiderare
Questa strana cosa della gioia

Viene voglia di trafficare con questa
Nuova speranza e di
Abbracciarci ed essere insieme
Come nei sogni come nelle utopie

Tuffandosi sfrontati nell’unica
Rimasta rivoluzione
Quella vera che aspetta da
Millenni, quella sola che

Ha pazienza.

Poesia inedita.

Loading

Quel volo di stelle

Conosci il respiro e
quel volo di stelle che la sera
riempie l’aria e ti lascia

sola, nello spazio stesso di quel respiro
sbigottita nella pace inedita
propria d’esser sola tra
quel pazzo flusso di astri, che ti inebria
d’orzo e grano il ventre.

Che poi solo il tuo sorriso lo sa,
lui soltanto lo sa il come ed il perché
le stelle volino, che qualsiasi

trito discorso le tirerebbe tutta a terra,
non splenderebbero più né mai ardirebbero
ancora, di volare.

Volan stelle solo, se il tuo sorriso le
tiene sempre per l’aria, il tuo dire e non dire che
c’è sempre questa via di gioia le mantiene
tutte slanciate nella loro corsa siderale, perché

alla fine è così proprio così, tutte le stelle
sempre ti guardano, ogni istante ti guardano
per sapere cosa fare per sapere se
un tuo dire di sì un tuo sorridere, le lascia esistere

ancora come sono,
ancora stelle.

Poesia inedita.

Loading

Pineta

Una ragazza vestita di bianco

attraversa leggera

l’ombrosa pineta.

Gli alberi quasi a disegnare

volte ed arcate

di chissà quale antica civiltà,

sotto le quali lei procede,

silente.

Da "Come ogni altra cosa" (Lulu, 2009)

Loading

Di nuovo primavera

E’ un respiro fiorito, più fondo e
delicato che adesso sfiora
tutta questa mia inutile
umanissima paura,

la sminuzza in pezzetti piccoli e
inizia a dissolverne
pazientemente
le trame perverse,

cauto, dolcemente disinnesca
i circuiti malati.

E la ricarica, la ricama di
quieta bellezza, di
questa sconosciuta
composta armonia.

Non calpesta, non
calpesta nulla questa più
morbida primavera ma

dolcemente protegge e senza
niente altro che un atto di amore

(cioè di attesa) nella ripresa
al fondo del respiro,

suggerisce

quel cammino diverso alla
mia libertà.

Da "Imparare a guarire" (Di Felice Edizioni, 2018)
Foto: Parco Regionale Urbano di Aguzzano, Roma
In foto è visibile il cane Poncho 

Loading

back in the garden

 Alla fine è verde

quello che non sai,
ovvero ciò

che ti riprende, ti riannoda:
richiude i tuoi lacci alle scarpe e
ti rimette in cammino.

Fai largo, fallo adesso.
In fondo, tu non sai nulla e
nulla hai mai saputo

più oltre il tuo respiro.

Appena fidati di quello, e
rientri nel giardino.


Da “Un giorno molto verde” (2020)



Loading

Page 2 of 4

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén