Blog di Marco Castellani

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Descrivi un animale che conosci…

Riporto il tema di cui al titolo del post, svolto da mia figlia Agnese (sette anni, seconda elementare) … come vedrete, contiene dei punto davvero divertenti… !

Un giorno comprai una cavia peruviana e mia sorella la chiamò Plunkie.

Era una cavia belllssima!

Era una cavia pelosa, il pelo era color bianco e marroncino chiaro, la frangetta gli arrivava fino agli occhi, le zampe quando la prendi in braccio senti un pò di solletico perché le sue zampette hanno le unghie affilate e rosa, ha un muso carinissimo e dolce quasi sembra un topo, ha anche delle orecchie abbastanza grandi e rosa.

E’ grande quasi come un telecomando.

Plunka sta quasi tutto il tempo a mangiare e infatti quando sente il rumore di una busta comincia a fare dei versi tipo “squit”. Quando fa squit che muoviamo una busta lo fa perché pensa che è una busta d’insalata o di fieno.

Quando fa le feste si alza in piedi e si appoggia sulla sbarretta di ferro.

Gli voglio tanto bene ed è anche un animale da compagnia!

E’ il più bell’animale che ho avuto, solo che è di mia sorella Claudia, ma la prendiamo tutti e la accarezziamo ed è come se fosse di tutti.

Agnese C.

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Abbondanza.. di papere!

Il papà rientrato a casa, si informa…

– Allora Agnese, sei stata bene oggi con la nonna? Ti sei divertita al laghetto?

– Sì sì! Era bello! Abbiamo preso il gelato… e poi c’erano papere in abbondanza! Si nascondevano all’ombra perchè faceva caldo…

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Partendo per lilghinterra…

Trascrivo il compito che ha fatto la piccola Agnese (sei anni) venerdì scorso, mentre ero a Cambridge, perchè lo trovo semplicemente…. delizioso! Mia moglie me lo ha mostrato proprio stasera. Eccolo qui:

Io non ho un amico che viene da lontano perà vorrei averlo.

Se avessi un amico che viene da lontano mi farei raccontare come è il suo mondo tipo l’Africa perchè vorrei vedere gli animali che io non conosco.

Mio papà però lunedì scorso era partito per lilghinterra e quando torna vorrei farmi raccontare come è stato, come è l’Inghilterra, se gli è piaciuta e se si è divertito, sono contenta di farmi far sapere delle nuove cose!

Lunica cosa che mi dispiace è che papà non c’è quindi mi dispiace un pò però parte per questioni di lavoro, mio papà è un astronomo.

Cambridge (lilghinterra)

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Aspettando primavera…


Primavera. Spring.
Inserito originariamente da mclinus

Oggi passeggiando con la piccola Agnese, ho capito chi sarà il più lesto a scorgere l’arrivo della primavera. Infatti mentre camminavamo, in una domenica mattina di tempo incerto ma temperatura clemente, mi ha spiegato che lei ogni giorno – con i suoi compagni – osserva il prato davanti alla scuola.

Il bello è che negli ultimi giorni questi piccoli osservatori (“in erba” si potrebbe dire..) hanno cominciato a notare dei piccoli gruppi di fiorellini che timidanente stanno cominciando a spuntare tra un ciuffo d’erba e l’altro.

Altri me ne ha fatti notare lei, proprio sul prato che costeggiava la strada ove stavamo camminando.

La primavera allora è avvisata: i piccoli osservatori la stanno aspettando. Quando arriva, saranno i primi a saperlo.. 😉

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Io lo so che non sono solo…

Un accordo, diresti scarno, di chitarra, ben scandito. Poi parte la voce, prima esitante, cauta, poi decisa. Lorenzo Cherubini canta “Io lo che non sono solo / anche quando sono solo.” Un verso geniale. Semplicemente.

La bimba, dietro, si mette ad ascoltare. Il papà è davanti che guida.

D’un tratto dice: “Papà, ma lo sai che io so cosa vuol dire? Vuol dire che quando sei solo non devi mai essere triste, perchè ci sono tante persone che ti vogliono bene, anche se in quel momento non sono lì vicino. Infatti non sei mai solo davvero, per questo…”

Il padre ascolta, stupito dell’analisi della figlia di sei anni. Per lui ci ha preso in pieno.

La bimba Agnese continua: “… e poi c’e’ pure l’angioletto. Quello non ti lascia mai, solo che non lo vedi. Anzi qui in macchina ora ce ne sono due, il mio e il tuo…”

Il papà riflette. L’auto si incanala sulla tangenziale. Sopra c’e’ una bimba che ragiona e un papà contento di esserne il papà…

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Le due formiche e… il cappuccino


Cappuccino
Inserito originariamente da disneymike

D’accordo: forse non interesserà proprio tutti, tuttavia non posso tralasciare, per gli affezionati alla “saga” delle formiche, l’aggiornamento che Agnese, insieme al papà, ha formulato stamattina….

Ebbene, è ormai forse noto, a chi legge questo blog, che pare che vi siano due piccole formichine nascoste nello zaino della piccola Agnese (che oggi – anzi ieri – festeggiava il suo onomastico!); queste vanno a scuola insieme a lei e le tengono compagnia durante l’orario scolastico. Come forse abbiamo già scritto, Agnese mi dice che in realtà loro si mettono proprio sul banco, a lavorare vicino a lei, tanto la maestra non ci fa caso e non le vede…

Questa la situazione fino ad oggi, ma adesso possiamo aggiungere (..scoop!) altri particolari! Infatti, le formichette pare la mattina facciano colazione con cappuccino, proprio mentre si va a scuola, incuranti degli sballottamenti dello zaino entro cui viaggiano. Sissignori: a quanto pare hanno due tazze piccole piccole (anche se il fratello grande Andrea oggi esprimeva un certo scetticismo sulla esistenza di tazze da cappuccino per formiche.. ma tant’è!)

Già la cosa, per il papà e la mamma, sembrava divertente. Ma Agnese, tutta da sola, stasera ha fatto un’altra aggiunta interessante: ci ha confidato infatti che oggi, mentre stavano in laboratorio, le formichine – in maniera forse un pò irriguardosa – hanno addirittura versato delle gocce di cappuccino sul giornale della maestra! La quale poverina, ha forse notato le macchie ma non ha potuto capire da dove venissero…

Ah queste formichette dispettose! Chissà cosa altro combineranno mai, in futuro… 😉

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Tredici formiche nello zaino…

Avrei un… aggiornamento veloce sulla storia delle “formiche” (vedi i post precedenti): stamattina Agnese mi ha infatti gentilmente informato che le formiche (prima due, poi tre…) che porta a scuola nel suo zaino, sono in realtà diventate TREDICI (!). Per la precisione, pare che nel suddetto zaino vi siano un alloggiamento da sei formiche (con relative cinture di sicurezza) vicino ad uno da sette formiche (sempre con le dovute cinture disponibili per gli sballottamenti dello zaino, ovviamente…)

Beh, mi fa sorridere anche solo immaginare Agnese che arriva a scuola, si siede, apre lo zaino, fa uscire tredici formichine (ognuna con la relativa dotazione scolastica: libri, matite, penne…) e le dispone ordinatamente sul banco… se solo penso alla faccia che farebbe la maestra ! 😉

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Cinture di sicurezza… e formiche!

D’accordo, è un pò tardi. Ma per.. gli affezionati, non posso trascurare di registrare un paio di aggiornamenti alla storia delle due formiche di cui si parlava nel post precedente; quella che stiamo inventando con Agnese per convincerla ad andare a scuola 😉

Orbene, stavolta le invenzioni e gli aggiornamenti, sono tutti suoi… della piccolina! A parte informare la mamma, ieri all’uscita di scuola, che le formiche stavano bene, e non erano state schiacciate (meno male!), stamattina mi ha spiegato, mentre le portavo lo zaino su e giù per le scale (con le formiche dentro pronte per la scuola, suppongo), rassicurandomi alquanto, che le formiche non si facevano alcun male, anche se lo zaino veniva agitato… perchè (e questo mi ha diverto parecchio) si erano assicurate all’interno dello zaino con tanto di cinture di sicurezza!!

Ah.. se ci penso, alle due formichine, con quadernini e penne e tutto il resto, legate con cinture di sicurezza dentro lo zaino, per non farsi sballottare … 😉 Le due formiche che – in realtà – ora sono tre! Essì: tre. Perchè proprio oggi Agnese mi ha informato che la formica di cui avevamo parlato, quella che si era fatta male e stava a casa col braccio ingessato, si è finalmente ristabilita ed è tornata con le altre (ne sono contento, anche se non ero poi tanto preoccupato…)

Mi appunto queste cose, anche perchè parlando con Paola, mi ha suggerito di farne un raccontino, un pò come la favola di Gatto Tigrato suggeritami da Simone. Quasi quasi…

Beh, mi fermo qui, è tardi ormai. D’altra parte, Agnese dorme da un bel pezzo. E le formiche, pure… 🙂

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